Ai poeti non si spara. Il cinema e la televisione di Vittorio Cottafavi


Ai poeti non si spara
Il cinema e la televisione di Vittorio Cottafavi
a cura di Adriano Aprà, Giulio Bursi, Simone Starace
Edizioni Cineteca di Bologna, 2010
400 pagine
Isbn: 978-88-95862-01-9
Prezzo di copertina: Prezzo: € 20

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Vittorio Cottafavi è stato uno dei cineasti italiani più prolifici e inventivi, e resta tuttavia uno dei meno conosciuti. Una lunga carriera fra cinema di genere e televisione (più di ottanta regie in quarant’anni) lo ha visto osannato dalla critica francese e spesso calpestato da quella italiana, poco disposta a riconoscere le qualità del cinema popolare anche quando affrontato con straordinaria energia narrativa e rigore stilistico. Melodrammi già tutti in chiave esistenzialista, come il capolavoro “Traviata 53”, si alternano a film storico-mitologici di grande epos spettacolare, da “Ercole alla conquista di Atlantide” a “I cento cavalieri”. Per la televisione italiana Cottafavi è stato un pioniere, uno straordinario innovatore di linguaggio e di forme, e l’autore di serie di largo successo (“A come Andromeda”, “I racconti di Padre Brown”, “Con gli occhi dell’Occidente”), film di fantascienza (“Operazione Vega”) e memorabili messe in scena dei tragici greci (“Le Troiane”, “Antigone”, “I Persiani”). Questo libro raccoglie saggi originali, traduzioni dei principali contributi della critica francese e italiana, interviste edite ed inedite, molti scritti critico-teorici del regista, una bibliografia e una filmografia critica per la quale sono stati selezionati centinaia di articoli d’epoca.

 

Adriano Aprà è storico del cinema, organizzatore culturale, docente e, occasionalmente, regista. Ha fondato e diretto negli anni ’60 il periodico “Cinema & Film”; ha diretto i festival di Salsomaggiore e Pesaro; ha diretto la Cineteca Nazionale; ha scritto, fra l’altro, sul cinema italiano, statunitense, francese e giapponese.

Giulio Bursi è docente di Ricerca su Fonti e Archivi Cinematografici all’Università di Udine/DAMS Gorizia. Si occupa di storia del cinema italiano, di teoria e tecnica del restauro e di filologia del cinema. Ha collaborato a diversi festival, tra cui “Il Cinema Ritrovato” (Bologna), “I mille occhi” (Trieste), “Film Forum” (Udine).

Simone Starace svolge un dottorato di ricerca presso l’Università di Siena. Si è occupato di storia del cinema italiano e analisi stilistica, scrivendo su Antonioni, Argento, Avati, Bellocchio, Cottafavi, Lattuada, Lizzani, Mizoguchi e Rossellini. Ha prodotto due lungometraggi, “Il bosco fuori” (2006) e “Fantasmi” (2010).

 



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