Babyland > Marc Fratello

articolo pubblicato in Rapporto Confidenziale numero35 – Speciale Locarno 64. Pag. 19

Babyland

Marc Fratello
USA / 2010 / colore / inglese / 28′ / DCP
64. Festival internazionale del film Locarno – Concorso internazionale Pardi di domani
Prima internazionale

Amber Dvorsky vive con la madre in una piccola località nello Stato di New York. Di giorno, gira per negozi specializzati in maternità, dove le piace incontrare donne incinte. Di notte, pianifica la sua fuga e si immagina nei dettagli una nuova vita, da sola, lontana da lì. In un momento di ubriachezza, incontra al pub un ragazzo, Craig. La storia di una notte si trasformerà in una malsana ossessione.

Devastante. In 28 minuti, tutti indispensabili, Marc Fratello mette in scena un’opera sulla solitudine e sull’identità nonché uno tra i ritratti più impietosi e potenti della provincia americana visti al cinema da molto tempo a questa parte, reso ancor più spietato dalla cornice da commedia nella quale il cortometraggio finge di inscriversi.
Il personaggio di Amber è profondamente drammatico, la sua voglia di inserirsi nella società, di essere accettata per quello che è, la porta a mascherarsi da donna incinta, mediante l’utilizzo di una tutona imbottita da far crescere giorno dopo giorno. Ma questo suo gioco perverso non può essere accettato come una richiesta di ascolto dal mondo degli adulti mai cresciuti che la circonda. La madre è troppo presa a crogiolarsi nello sfacelo della sua esistenza, ed il patrigno a fumarsi quantità industriali di marijuana. Un giorno incontrerà un giovane uomo con il quale avrà una fugace, e triste, avventura sessuale. Da questo momento, Amber potrà definitivamente mettere in atto il suo piano, delirante, di ingresso nella società degli adulti. Una pancia, pensa lei, le aprirà le porte delle riunioni di sole donne, fatte di chiacchiere vacue e biscotti al forno. La ragazza non ha però fatto i conti con la durezza degli orizzonti oscurati della paura e dall’ignoranza.
Ed il suo tragico gioco diverrà solo tragedia.
L’attrice protagonista si chiama Marielena Logsdon, ed è bravissima. Di ottima qualità pure la colonna sonora, in pieno stile Sundance, di Joachim Horsley. Sceneggiatura accurata in ogni aspetto, grande attenzione ai personaggi (anche i più marginali), equilibrio tra tragedia e commedia, sono solo tre tra gli elementi di forza del cortometraggio di un giovanissimo regista alle prime armi che, pare, abbia molte cose da dire, e del quale pensiamo sentiremo ancora parlare.

Alessio Galbiati e Roberto Rippa

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Leggi l’intervista a Marc Fratello in Rapporto Confidenziale

Babyland
Regia, sceneggiatura: Marc Fratello • Fotografia: Dan Sharnoff • Montaggio: Akiko Iwakawa • Musica: Joachim Horsley • Suono: Terressa Tate • Scenografia: Sara Park • Costumi: Kristi Fratello • Interpreti: Marielena Logsdon, Tom Murphy, Deborah Jean Morgan, Jane Dashow • Produzione: Marc Fratello, New York • Distribuzione: Roberta Munroe Short Film Distribution • Paese: USA • Anno: 2010 • Durata: 28’

Diplomatosi in arte drammatica alla Tisch School of the Arts dell’Università di New York, Marc Fratello studia recitazione e regia teatrale alla Playwrights Horizon’s Theater School e alla Royal Academy of Dramatic Art di Londra. Lavora dentro e intorno la scena off-broadway prima di iniziare il master alla Columbia University. Nel 2007 dirige “Gloss Your Lips”, seguito nel 2008 da “The Forum”. Il suo film di diploma “Babyland” (2010) ha vinto nel 2010 il Focus Features Award come miglior film.



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