Minus One > Simon Brook

Minus One
regia: Simon Brook (USA/1991)
recensione a cura di Fabrizio Fogliato

La fantascienza iconoclasta di James G. Ballard, passa attraverso la frammentazione del reale e la catalogazione della scansione temporale, come ha scritto lo stesso scrittore in Progetto per un Glossario del XX secolo (1992). Ecco allora che lo short-film appare essere la forma migliore per tradurre per immagini le lungimiranti ossessioni ballardiane, perché capace di sintetizzare e di “unificare” (nel senso dell’unità singola) un preciso concetto estrapolandolo dal più ampio contesto. L’obiettivo è quello di far emergere il substrato significante annegato tra i pixel dei fotogrammi, come fosse un passaggio di scrittura, una cartella di stampa e/o la fotocopia del pre-scritto.

Minus One (1991) di Simon Brook, tratto dall’omonimo racconto breve datato 1963, presenta una serie di quadri semi-statici, accompagnati da brani di musica classica, chiusi di volta in volta da dissolvenze al nero, dai quali emerge il tema della malattia psichica, anticipato, figurativamente, dal grosso quadro posto alle spalle del Dr. Mellinger (sempre presente nell’inquadratura): un disastro navale, ispirato alla pittura di Joseph Mallord William Turner in cui dominano i neri e i blu, perfetta sintesi delle visioni “catastrofiche” materiali che si sovrappongono a quelle esistenziali, tipiche della visionarietà ballardiana. Il dipinto, infatti, nell’economia del corto di Brook è una sorta di ancipite in cui l’opera, riprodotta nel solco della tradizione paesaggistica inglese, mette in evidenza sia la forza distruttiva delle onde del mare (chiaro riferimento alla malattia mentale) sia, mediante l’enfasi che pone nel tratteggiare il potere distruttivo della natura, il carattere mutevole ed effimero dei fenomeni atmosferici (chiaro rimando alla follia).

Tutto chiuso in una sorta di carcere privato per ricchi, il corto riflette sull’ “invisibilità” (imposta tanto dalla società quanto dalle istituzioni) del malato mentale, che torna ad assumere importanza solo al momento della sua “mancanza”. Minus One, infatti, è impostato nell’ottica di mostrare Green Hill, come una prigione privata, un rifugio, con vitto e alloggio di gran classe, in cui famiglie ricche e facoltose scaricano i loro parenti mentalmente disturbati, amanti divenuti improvvisamente scomodi, e nascondono ogni sorta di scheletro privato, nella certezza che il comportamento di questi emarginati non sarà né visto né sentito da occhi e orecchie indiscrete e sicuri che questi “indesiderati” non avranno una seconda occasione di reinserimento nella società. Ecco perché, quando scompare Hinton, il Dott. Mellinger viene preso dal panico e temendo di perdere il posto, riesce a convincere il suo staff che il paziente in questione non è mai esistito.

Emblematica è l’ipocrisia e la doppiezza che traspare dalle parole di Mellinger, così come sono riportare nel racconto del 1963: «Mi sembra chiaro che l’intero rapporto tra il Green Hill e i pazienti andrà riesaminato. I nostri pazienti non sono numeri astratti, signori, ma i possessori di identità uniche e vitali. Se non li guardiamo come entità e non riusciamo a identificarli attraverso caratteristiche personali, c’è forse da stupirsi se sembra che spariscano? Suggerisco di dedicare i prossimi giorni a un’attenta riflessione. Dovremo rivedere tutte quelle cose che tendiamo a dare per scontate”. È Trascinato dalla sua visione, il dottor Mellinger fece un passo avanti perché la luce che filtrava dalla finestra lo investisse, quasi a sacralizzare la nuova rivelazione. “E’ questo il compito che ci attende; non appena lo avremo completato nascerà un nuovo Green Hill, senza ombre e cospirazioni, in cui pazienti e medici potranno guardarsi con fiducia e un senso reciproco di responsabilità».

Simon Brooks, documentarista nato a Londra, ha iniziato a lavorare come figurante agli Studi Pinewood, già all’età di dodici anni. Dopo essere stato, per un anno, attore presso il Drama Center, si trasferisce a Parigi dove diventa direttore di produzione per i tour europei del Dave Brubeck Quartet, del Murray Louis Dance Company e per Pina Bausch. Minus One è del 1991 ed è il suo lavoro d’esordio, come regista, in cui l’autore inglese sceglie, per mettere in scena questo piccolo dramma da camera, una rappresentazione di stampo teatrale, con un cast di quattro attori e l’azione tutta chiusa all’interno dello studio del direttore, mostrato attraverso campi ristretti e angolazioni deformanti che restituiscono l’inquietudine dei personaggi ed al contempo mostrano la soffocante visione del mondo interna alla struttura psichiatrica.

Il ritmo è concitato, i dialoghi ripresi in modo inconsueto con continui cambi di angolazioni che restituiscono perfettamente il caos e la paura che aleggiano nella stanza e che, di rimando, sono gli stessi che caratterizzano gli internati di Green Hill: una visione dicotoma tra medici e pazienti, entrambi affetti, ma per motivi fondamentalmente diversi, da una sorta di follia compulsiva.

Minus One è dunque un piccolo lavoro a basso budget ma con una forza figurativa potente e visionaria che, grazie alla musica da camera di Joshua Zaentz ed alla parola di James G. Ballard, assurge a micro-apologo sulla “invisibilità” della malattia mentale.
 

Fabrizio Fogliato

 

 

Immagini | Joseph Mallord William Turner (1775-1851)
cover: Shipwreck of the Minotaur | 1793 | olio su tela
immagine 1: Snow Storm and Steam-Boat off a Harbour’s Mouth | 1842 | olio su tela
immagine 2: Slavers Throwing Overboard the Dead and Dying, Typhoon Coming On | 1840 | olio su tela

 

 

Minus One
Regia: Simon Brook
Sceneggiatura: Simon Brook dal racconto omonimo di James G. Ballard (1963) pubblicato in Progetto per un Glossario del XX secolo (Edizione italiana, 1992)
Fotografia: Gerald Feil
Montaggio: Dusan Tatomirovic
Musiche: Josh Zaentz
Art Direction: Paola Ridolfi
Trucco: Lauren Matonis
Produttore: Susanna Virtanen
Interpreti: Alfred Hyslop, Paul Ravich, Earl Hagen, Bob Arcaro
Casa di produzione: Black Cat Productions
Paese: USA
Anno: 1991
Durata: 13′

simonbrook.com

 

 

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