internationale situationniste (1958-1969) | archivio completo PDF

internationalesituationniste
Guy Debord e «Internazionale situazionista» (la rivista) sono, in ambito cinematografico, fra gli autori e i testi più citati dalla critica e pure fra i meno (realmente) letti (dalla critica e dai lettori dei critici). Il fatto, seppur innocuo, produce un bizzarro cortocircuito dal forte sapore situazionista, si dice con una presunta voce d’altri per l’imbarazzo di non aver nulla da dire. Eppure, di cose dette e scritte i situazionisti, e Debord, ne hanno prodotte a fiumi. Uno di questi corsi d’acqua è proprio l’omonima rivista diretta dall’intellettuale parigino, edita dal giugno 1958 al settembre 1969, e uscita in 12 numeri – con una periodicità variabile. Ora, questo mondo nebuloso e misterico, che da sempre un cinefilo ha incrociato nelle proprie letture, è finalmente accessibile grazie alla digitalizzazione in formato PDF di tutti e 12 i numeri a cura di UbuWeb.

La rivista contiene articoli e testi di Debord, Mohamed Dahou, Giuseppe Pinot-Gallizio, Maurice Wyckaert, Constant, Asger Jorn, Helmut Sturm, Attila Kotanyi, Jørgen Nash, Uwe Lausen, Raoul Vaneigem, Michèle Bernstein, Jeppesen Victor Martin, Jan Stijbosch, Alexander Trocchi, Théo Frey, Mustapha Khayati, Donald Nicholson-Smith, René Riesel, René Viénet e molti altri.

 

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internationale situationniste
Direttore: Guy-Ernest Debord
Parigi, 1958-1969
12 numeri

Numéro 1, Juin 1958, 32 pp. [PDF, 6mb]
Numéro 2, Décembre 1958, 36 pp. [PDF, 6mb]
Numéro 3, Décembre 1959, 40 pp. [PDF, 8mb]
Numéro 4, Juin 1960, 40 pp. [PDF, 7mb]
Numéro 5, Décembre 1960, 52 pp. [PDF, 7mb]
Numéro 6, Août 1961, 44 pp. [PDF, 10mb]
Numéro 7, Avril 1962, 56 pp. [PDF, 16mb]
Numéro 8, Janvier 1963, 68 pp. [PDF, 16mb]
Numéro 9, Août 1964, 48 pp. [PDF, 13mb]
Numéro 10, Mars 1966, 84 pp. [PDF, 23mb]
Numéro 11, Octobre 1967, 72 pp. [PDF, 15mb]
Numéro 12, Septembre 1969, 116 pp. [PDF, 28mb]

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A patto di conoscere il francese, da oggi non sarà più possibile citare a sproposito o appropriarsi di parole mai dette. Carta canta, anche quella digitale.

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A PROPOSITO DI UBUWEB

L’utopica inclinazione pan-internazionalista della Poesia Concreta è stata chiaramente descritta da Max Bense nel 1956: «…la poesia concreta non separa i linguaggi: li unisce, li combina. Ed è proprio questo aspetto della sua intenzione linguistica a farne il primo movimento poetico internazionale». L’autonomia del suo contenuto ideografico, esportabile ed accessibile universalmente, rispecchia gli utopici sogni panlinguistici degli odierni tentativi per una multipiattaforma su Internet. Adobe’s PDF (portable document format) e il linguaggio di programmazione Sun System’s Java si battono entrambi per una analoga comprensione universale. I pionieri della poesia concreta potevano soltanto sognare le tecnologie oggi in uso, capaci di far muovere il linguaggio, di trasformarlo, di immetterlo immediatamente nel flusso delle informazioni e di farlo urlare, distribuendolo istantaneamente per tutto il mondo a bassissimi costi.

Sostanzialmente un’economia del dono, la poesia è il luogo perfetto per la pratica di una politica utopica. Liberata da vincoli del profitto o da ingombranti falsificazioni, l’informazione può essere letteralmente «libera»: su UbuWeb noi la distribuiamo sin dal 1996. Pubblichiamo a colori per pochi spiccioli; riceviamo consegne il lunedì mattina e le pubblichiamo il lunedì pomeriggio. UbuWeb non è mai «fuori commercio». UbuWeb è in continuo aggiornamento: diverse persone su diverse piattaforme vi lavorano costantemente.

UbuWeb non ha bisogno di sovvenzioni, finanziamenti o sostenitori. Il nostro sito è supportato da una unione di intenti in sintonia con la nostra visione. I donatori contribuiscono alla nostra causa con un’alta larghezza di banda. Tutti i lavori editoriali si basano sul volontariato: non ci sono soldi che passano per le mani. Totalmente indipendente da finanziamenti pubblici, UbuWeb è libero dalla burocrazia accademica e dai suoi concomitanti dissensi, che spesso danno luogo a soluzioni di compromesso. Non abbiamo nessuno da soddisfare se non noi stessi.

UbuWeb pubblica molti dei suoi contenuti senza licenza: trasformiamo LP fuori commercio in file audio, scannerizziamo tutti i vecchi libri che riusciamo ad avere e non appena possibile mettiamo a disposizione saggi grazie al sistema OCR. UbuWeb è una risorsa illimitata con uno spazio illimitato da riempire. È così che il sito è cresciuto, inglobando centinaia di artisti e centinaia di gigabytes di testi, libri, file audio e video. . Vi sembra una situazione marginale? Non proprio. Abbiamo vinto numerosi e prestigiosi premi su Internet, e siamo riconosciuti su tutto il web come la risorsa più autorevole per quanto riguarda la poesia visuale, concreta e sonora. UbuWeb si trova nei programmi di studio di innumerevoli scuole; riceviamo richieste di informazioni sia da dottorandi che da studenti alla ricerca di documenti sulla poesia concreta. UbuWeb incarna una comunità fluttuante, né verticale né orizzontale, un modello deleuziano in movimento; uno spazio quadridimensionale che si espande ed insieme si contrae in ogni direzione, sviluppandosi «rizomaticamente» con sempre crescente imprevedibilità e mistero.
— tr. Giovanni Valastro, University of Vienna

 

UbuWeb / www.ubu.com

Publisher: Kenneth Goldsmith; s Managing Editor: Jeremy Fisher; Archivist: Margaret Smith, Archiving Ubu; Editor Aspen Magazine: Andrew Stafford; Editor Anthology of Conceptual Writing: Craig Dworkin; Editor Ethonopoetics: Jerome Rothenberg; Editor Sound: Kenneth Goldsmith; Editor / ubu Editions: Danny Snelson & Brian Kim Stefnas; Curator 365 Days Project: Otis Fodder

 

 



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