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24 Hour Party People > Michael Winterbottom

24 Hour Party People Michael Winterbottom, 2002 Siamo nel 1976 a Manchester, polo industriale inglese in costante declino. Il periodo thatcheriano sta per finire e la scena musicale è particolarmente attiva. Joy Division (poi New Order), Happy Mondays, A Certain Ratio, sono tutti i grandi nomi della new wave inglese. E poi c’è Tony Wilson, un nome che a molti

Cinema Verite > Shari Springer Berman, Robert Pulcini

Cinema Verite Shari Springer Berman, Robert Pulcini, 2011 E’ l’undici gennaio 1973 e sulla PBS, un network televisivo americano, viene trasmesso il primo reality show della storia. Ideato da Craig Gilbert, An american family raccontava la storia della famiglia Loud, la tipica famiglia borghese americava di metà degli anni ’70, apparentemente tranquilla e felice ma, come tutte le famiglie, piena

Il meglio del 2011 – Matteo Contin

Il 2011 va in archivio. È stato un anno complicato e triste sotto molti punti di vista. Noi abbiamo il cinema come medicina, come cura alle sofferenze della Vita e della Storia. Quest’anno abbiamo voluto giocare con la nostra redazione, con le persone che nell’ultimo anno hanno scritto per Rapporto Confidenziale e con una serie di amici, collaboratori e personalità

Phenomena > Dario Argento

“Phenomena” si affaccia sulla filmografia di Dario Argento tra il mediocre “Tenebre” e “Opera”, che potremmo definire il punto di inizio del declino di uno dei registi italiani più conosciuti ed apprezzati (a volte anche troppo) nel mondo. Ma torniamo a “Phenomena” e alla sua storia, palesemente influenzata almeno nell’incipit e in qualche passaggio dal precedente “Suspiria” (il vero capolavoro

Suspiria > Dario Argento

Susy Benner è una ragazza americana che, per perfezionare la sua tecnica di ballerina, decide di andare a Friburgo presso una delle più celebri scuole di danza europee. Sin dalla prima notte iniziano ad accadere fatti strani: alcune studentesse vengono uccise in modo scabroso e i comportamenti delle insegnanti non sempre sono così limpidi e chiari. Susy si ritroverà involontariamente

Attack the Block > Joe Cornish

Guardare “Attack the block” subito dopo aver visto “Super 8” ci fa capire molte cose sullo stato della fantascienza. Laddove in “Super 8” la fantascienza era solo l’enorme contorno di un romanzo di formazione prettamente americano/spielberghiano (con tutti i suoi pregi e difetti), “Attack the block” è invece il sunto cinematografico dei temi e degli stili con cui la fantascienza

YellowBrickRoad > Jesse Holland, Andy Mitton

Friar, New Hampshire. E’ una mattina di una fredda giornata dell’anno 1940 quando i cinquecentosettantadue abitanti del luogo si avventurano su un sentiero di montagna lasciando dietro di sé ogni bene di primaria necessità. Saranno ritrovati tutti morti lungo il sentiero, chi ucciso dal freddo, chi orrendamente trucidato. Nel 2008 un gruppo di ricercatori si reca a Friar per capire

Antropophagus > Joe D’Amato

C’era un tempo in cui in Italia si facevano film coraggiosi, estremi, a volte insopportabili. Venivano censurati, odiati e amati, e non erano nemmeno perfetti nella scrittura e nella recitazione (e in alcuni casi anche nella regia – ma a quel tempo c’erano degli artigiani del cinema che oggi ce li sogniamo). Eppure osavano, e, in un modo o nell’altro,

Leningrad Cowboys Meet Moses > Aki Kaurismäki

In “Leningrad cowboys go America” avevamo lasciato la band più sgangherata dell’universo abbandonata dal suo manager e alle prese con un matrimonio nel profondo ed assolato Messico. Gli affari però non vanno benissimo laggiù, visto che la dedizione che gli elementi del gruppo hanno per la bottiglia non è uno dei migliori biglietti da visita per dei possibili clienti. La

Leningrad Cowboys Go America > Aki Kaurismäki

I Leningrad Cowboys sono un gruppo veramente esistente. Ve la ricordate la canzone So happy together, cover dei The Turtles utilizzata qualche tempo fa per uno spot della Vodafone? Ecco, quella è una loro canzone. Sentendo quel brano avrete certamente notato una certa originalità compositiva e di canto. Beh, se guarderete “Leningrad Cowboys go America” noterete che anche nell’aspetto lo