Akadimia Platonos > Filippos Tsitos

Akadimia01

62. festival internazionale del film Locarno (sezione Concorso internazionale)

Atene, distretto dell’Accademia di Platone, a qualche chilometro dal centro della città: Stavros ogni giorno alza la serranda del suo negozio in cui non entra nessuno.
Abbandonato da sua moglie, che non ha nessuna intenzione di tornare con lui, Stavros vive con l’anziana madre colpita da un ictus, e trascorre le giornate seduto davanti al negozio con i tre proprietari degli esercizi vicini al suo. Mentre il quartiere cambia rapidamente sotto i loro occhi, con i Cinesi che comperano i negozi della zona per installarvi le loro attività, il quartetto occupa il tempo osservando inerme il mondo che cambia intorno a loro parlando male degli stranieri – in particolare degli Albanesi che lavorano nei cantieri della zona – e dedicando loro canzoncine razziste.
Stavros però è inquieto, soffre di insonnia e si occupa della madre 24 ore su 24.
La svolta nella sua vita avviene quando l’anziana madre sembra riconoscere in un operaio albanese (dal nome Marenglen, attribuitogli in orfanotrofio e frutto dell’unione dei nomi Marx, Engels e Lenin) che passa davanti al negozio il figlio abbandonato anni prima. Stavros scopre così che la madre parla albanese e che il suo passato non è come gli è stato raccontato.
Filippos Tsitos, per il suo secondo lungometraggio dopo My Sweet Home del 2001, sceglie molto opportunamente ed efficacemente il registro della commedia per raccontare la xeonofobia più pericolosa e insinuante, quella di tutti i giorni, capace di attraversare ogni strato sociale, fatta di battutine e canzoncine tutt’altro che innocue. I quattro amici – che poi in realtà condividono poco se non il vuoto delle loro giornate – riescono al massimo a concedersi scommesse sulla capacità del cane – chiamato Patriota – di uno di loro di riconoscere gli Albanesi e abbaiare in loro presenza.
Intelligente, acuta, riuscita commedia animata da brillanti personaggi interpretati da ottimi attori che a un certo punto cambia registro e perde qualche colpo a far pensare, volendo cercare il pelo nell’uovo, che 15 minuti in meno gioverebbero al suo ritmo.

Roberto Rippa

Il regista

Filippos Tsitos nasce ad Atene nel 1966. Dopo gli studi universitari in marketing e avere lavorato come fotografo e aiuto regista, si trasferisce in Germania per studiare regia. Il suo primo cortometraggio, Parlez-moi d’amour, gli vale il premio Der Deutsche Kurzfilmpreis. My Sweet Home del 2001, commedia a tinte forti sugli immigrati a Berlino, viene presentato alla Berlinale. Tsitos è attivo anche nella regia di spot pubblicitari e serie televisive in Germania.

Akadimia Platonos (Grecia-Germania, 2009)
Regia: Filippos Tsitos
Sceneggiatura: Alexis Kardaras, Filippos Tsitos
Musiche: Enstro
Fotografia: Polidefkis Kirlidis
Montaggio: Dimitris Peponis
Interpreti principali: Antonis Kafetzopoulos, Anastas Kozdine, Titika Saringouli, Giorgos Souxes, Konstantinos Koronaios, Panayiotis Stamatakis, Maria Zorba
103′



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