King of New York > Abel Ferrara

King of New York01

Articolo pubblicato sul NUMERO7 | LUGLIO/AGOSTO’08 di RAPPORTO CONFIDENZIALE (pag.45)

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GLI OCCHI SPIGOLOSI DI UN NOSFERATU METROPOLITANO

Frank White è appena uscito di prigione.
Dice che ha perso tempo, nel guadagnare soldi, nel recuperare il dominio sulla città. Ora deve riguadagnarsi il suo posto nella malavita newyorkese. Ma qualcosa è successo in prigione e si instilla in lui la voglia di redenzione.
Abel Ferrara con “King of New York” ritorna a dipingere una storia malata e allucinata della malavita che agisce nella scura notte newyorkese. Con la solita buona orchestrazione di eccessi visivi e narrativi, Ferrara costruisce un’opera interessante soprattutto per l’ottima caratterizzazione psicologica del personaggio principale. Una sorta di Scarface ugualmente rabbioso ma in cerca di una redenzione che sfocerà nella raccolta fondi per un ospedale di Harlem, fondi rubati ai trafficanti di droga come avrebbe fatto un novello Robin Hood. Un eroe scorretto, violento, sanguinario ma che, negli occhi spigolosi di Christopher Walken trova anche una sua dolcezza.
Proprio come accade al vampiro Nosferatu (non a caso citato anche nel film) che, nonostante la sua bruttezza, la sua spietata cattiveria, trova il suo cuore per morire accanto alla persona che ama. Quant’è la distanza tra bene e male? Quanto deve essere il male per poter oscurare il bene? Quanto il bene deve essere grande da poter cancellare ogni peccato? Ferrara si pone da sempre questi interrogativi che naturalmente non hanno ancora trovato (e forse non troveranno mai) una risposta. Da premiare anche la scelta di Ferrara e del suo fido sceneggiatore Nicholas St. John di mostrare non solo la vita e le difficoltà di White, ma anche quella dello spacciatore Jump e di due poliziotti irlandesi che cercano in ogni modo di ostacolare l’ascesa del nostro anti-eroe. Ferrara li immerge in un’atmosfera cupa, notturna, degna di un film sui vampiri. E il finale di una dolcezza mostruosa, brucia tutta la notte con il sogno di una redenzione.
Oltre al già segnalato Walken, perfetto nel suo ruolo, troviamo un bravissimo Laurence Fishburne (Jump) che con la sua istintività animalesca si contrappone al protagonista. Wesley Snipes e David Caruso (l’Horatio Caine di “CSI: Miami”) sono i due poliziotti che daranno del filo da torcere alla malavita della zona.
Azzeccate le musiche di Joe Delia così come la fotografia Bojan Bazelli (nonostante la scena in cui usa un filtro meno riuscita di “King of New York”).

Matteo Contin

King of New York (USA/1990)
Regia: Abel Ferrara
Sceneggiatura: Nicholas St. John
Musiche: Joe Delia
Fotografia: Bojan Bazelli
Montaggio: Anthony Redman
Interpreti principali: Christopher Walken, David Caruso, Laurence Fishburne, Victor Argo, Wesley Snipes, Janet Julian, Joey Chin, Giancarlo Esposito, Steve Buscemi
103′



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