Giorni > Laura Muscardin

Claudio, dirigente di banca, ha trentacinque anni ed è sieropositivo da dieci.
La sua vita è scandita dagli orari in cui deve prendere le medicine, dalle visite mensili di controllo all’ospedale, dagli allenamenti in palestra, dalla sua duratura relazione con Dario.
Dario si appresta a trasferirsi per lavoro da Roma a Milano e Claudio ha deciso di seguirlo. Tutto normale, tutto regolare, fino a quando Claudio reincontra Andrea, con cui ha avuto una fugace e poco imporante storia di sesso. Per entrambi sarà l’inizio di un rapporto tormentato che cambierà più di una vita.

Piccolo gioiello questo Giorni dell’allora esordiente nel lungometraggio Laura Muscardin, che nel tracciare l’esistenza dei suoi personaggi sceglie di non intromettersi, di non invadere il loro campo, asciugando il film da ogni tentazione di facile dramma, ponendosi quasi come testimone non interferente.
Il personaggio di Claudio è appena tratteggiato, è intuibile dal ritmo delle sue giornate, dal suo distacco dalle persone che lo circondano, dal suo desiderio di precisione e ordine ed è così Andrea, che non racconta troppo di sé ma si svela quasi immediatamente attraverso le sue, drammatiche, scelte.
Claudio e Andrea appaiono come due persone in fuga: il primo da una vita controllata che lui stesso ha desiderato forse anche per sfuggirne il lato imponderabile, il secondo da quello che sembra un male distante che gli fa scegliere il contagio come sigillo di un rapporto d’amore totale.
Nulla qui è troppo raccontato o sottolineato, ed è questo che fa di Giorni un film capace di toccare profondamente. Non si coglie alcun artificio narrativo, nessun desiderio di pilotare l’attenzione dello spettatore, è un film sincero, di grande sensibilità, quella stessa sensibilità che ci è capitato di rimpiangere vedendo altri film che trattavano questi argomenti.
Vista la sua mirabile prova in questa occasione, viene da chiedersi che fine abbia fatto Riccardo Salerno ma del resto ci sarebbe da chiedersi anche che fine abbia fatto il film, apparentemente mai uscito in Italia.

Presentato a numerosi festival, Giorni è stato premiato nel 2002 dalla giuria del Seattle Lesbian & Gay Film Festival come migliore film. Sempre nel 2002, Laura Muscardin è stata premiata al L.A. Outfest come migliore talento emergente.

Roberto Rippa

La regista

Laura Muscardin, 1967, ha lavorato come aiuto regista e assistente di produzione prima di esordire nella regia di un lungometraggio con Giorni nel 2001.
Precedentemente, aveva diretto il cortometraggio Le coeur (1998).
Nel 2005 ha diretto il cortometraggio Bruciami (2005), storia di un amore ossessivo tra un piromane e una guardia forestale.
Il suo Billo il grand dakhaar (2007) ha rappresentato la prima co-produzione tra Italia e Senegal.
Tra il 2008 e il 2010 si è dedicata alla televisione, dirigendo
alcuni episodi di una serie televisiva francese e diversi episodi della serie Rai Tutti pazzi per amore.

Giorni
(Italia, 2001)
Regia: Laura Muscardin
Soggetto: Davide Osorio (dalla sua opera teatrale Il volto dell’assassino)
Sceneggiatura: Laura Muscardin, Monica Rametta, Davide Osorio
Musiche: Ivan Iusco, Nicola Cipriani
Fotografia: Sabrina Varani
Montaggio: Walter Fasano
Interpreti principali: Thomas Trabacchi, Monica Rametta, Davide Bechini, Riccardo Salerno, Paola Gassman, Riccardo De Filippis
80′

DVD

Etichetta: Cecchi Gori
Origine: Italia
Regione: 2
Formato video: 16:9
Formato audio: DD 2.0
Lingue: italiano
Sottotitoli: italiano per non udenti
Extra: biografia del regista e degli attori principali




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