Grande regista e direttore della fotografia, Mario Bava ha diretto alcuni tra i thriller e gli horror più curiosi (e saccheggiati, soprattutto dal cinema statunitense) del cinema italiano.
Anche questo Reazione a catena (noto negli USA come Bay of Blood, Carnage, Twitch of the Death Nerve) non è affatto il prodotto convenzionale che parrebbe a una prima, distratta, occhiata. Le sue morti efferate e ripetute hanno luogo in un film in cui l’uso del colore e dei suoni concorrono nel catalizzare i meccanismi della paura. Lasciato libero da una sceneggiatura priva di eccessivo rigore, Bava costruisce un’opera che mescola Eros e Tanathos ed è completamente libero, a livello visivo, nel costruire scene di una efficace violenza cui è tanto debitore il cinema americano di genere (basti vedere il primo episodio di Friday the 13th – Venerdì 13, di Sean S.Cunningham – girato ben nove anni dopo, per capire quale sia stata la fonte di ispirazione, sia a livello di trama che per la rappresentazione grafica degli omicidi. Ma il secondo capitolo della saga contiene addirittura due scene efferate identiche a quelle del film di Bava).
Nato da una sceneggiatura di Dardano Sacchetti dal titolo Così imparano a fare i cattivi, poi mutato dal produttore Zaccariello in Ecologia del delitto solo perché il tema dell’ecologia era allora molto discusso, viene pubblicato con il titolo voluto dal regista. Girato con pochissimi soldi, tanto che l’ambientazione è la villa del produttore a Sabaudia dove, per simulare il bosco, gli attori sono costretti a recitare davanti a un mazzo di rami con foglie, il film non tradisce la sua povertà grazie all’inventiva e alla capacità del regista e alla bravura di Carlo Rambaldi, responsabile degli effetti speciali.
Tra gli interpreti, Claudine Auger, la scomparsa Laura Betti e Claudio Camuso, fratello di Gian Maria Volontè e morto suicida poco dopo avere partecipato al film. Appaiono brevemente anche Nicoletta Elmi, la bambina dai capelli rossi presente di frequente nell’horror italiano anni ’70 e ’80 (da Profondo rosso di Dario Argento a Chi l’ha vista morire? di Aldo Lado) e che approderà nel 1987 all’orrida serie televisiva I ragazzi della terza C al fianco di Renato Cestiè, altro bambino prodigio poi scomparso, qui nel ruolo di suo fratello.
Roberto Rippa
Reazione a catena (noto anche come Ecologia del delitto, Italia, 1971)
Regia e fotografia: Mario Bava
Soggetto: Franco Barberi, Dardano Sacchetti
Sceneggiatura: Mario Bava, Filippo Ottoni, Giuseppe Zaccariello
Musiche: Stelvio Cipriani
Montaggio: Carlo Reali
Interpreti principali: Luigi Pistilli, Caludine Auger, Claudio Camaso, Leopoldo Trieste, Laura Betti
95′
DVD
La Raro Video, in collaborazione con Nocturno Cinema, ha pubblicato nella collana “Horror Club” la versione integrale del film. L’audio (mono 1.0) è buono così come il video, a dispetto di qualche spuntinatura qui e là.
Regione: 2
Origine: Italia
Etichetta: Raro Video (collana “Horror Club”)
Formato video: 1,85:1
Formato audio: italiano – mono, inglese-mono
Sottotitoli: inglese su audio italiano
Extra: documentario L’arte del delitto (con la partecipazione del regista Lamberto Bava, figlio di Mario), trailer originale.