Away We Go > Sam Mendes


Burt e Verona, giovane coppia in attesa del primo figlio, viaggiano attraverso gli Stati Uniti, con uno sconfinamento in Canada, per trovare il posto ideale dove avviare la loro nuova famiglia. Lungo il cammino, incontrano familiari e vecchi amici cui chiedono indirettamente di aiutarli a scoprire un concetto di casa.

In Italia ha avuto una circolazione limitata – tanto da meritarsi la candidatura a film “invisibile” per il 2010, assegnata da cinemainvisibile.it – negli Stati Uniti un percorso da film indipendente da Sundance. Ed effettivamente l’aspetto da film indipendente ce l’ha tutto, questo ultimo lavoro di Sam Mendes (che in Italia è stato tradotto come American Life, per richiamare il film di debutto di Mendes American Beauty): non tanto per la scarsità di mezzi o l’intraprendenza visiva quanto per l’immediatezza nel racconto.
Burt e Verona sono due personaggi molto poco cinematografici: coppia serena non nel senso più trito e hollywoodiano del termine, sono imperfetti, buffi, insicuri, non ossessionati dalla carriera né da uno status sociale definito. Non vivono le nevrosi che nel cinema creano immediatamente i momenti di commedia. Sentono solo il bisogno di traslarsi in una vita da adulti nel momento in cui il loro primo figlio si appresta a nascere.
Scoperto che i genitori di lui (la madre è una strepitosa Catherine O’Hara, il padre Jeff Daniels), anche loro vicini, hanno deciso non solo di trasferirsi in Belgio per qualche anno ma anche di affittare la loro casa – più confortevole di quella dove vivono il figlio con la compagna – i due decidono di rendere visita ad alcuni amici e familiari per scegliere il posto migliore dove crescere il nascituro. Affrontano quindi un viaggio tra vari stati e soprattutto vari personaggi volutamente caricaturali ma sempre – è questo può inquietare – estremamente credibili, alla ricerca, più che di un luogo, di uno stile di vita da considerare adatto alla nuova situazione. Non lo troveranno nel loro peregrinare ma si renderanno conto che sarà proprio il loro amore, le loro liti, le loro discussioni, a preservarli dalla rovina che spesso incontreranno negli altri.
Scritto con mano lieve dai romanzieri Dave Eggers (“L’opera struggente di un formidabile genio” è il suo primo romanzo. È stato anche coseceneggiatore di Where the Wild Things AreNel paese delle creature selvagge di Spike Jonze) e Vendela Vida (i suoi tre romanzi sono ad oggi inediti in Italia. Dal suo “Let the Northern Lights Erase Your Name” sta per essere tratto un film) e interpretato con grande naturalezza da Maya Rudolph, presenza comica stabile del “Saturday Night Live”, da John Krasinski (già visto nella versione statunintense della serie della BCC “The Office” al fianco di Steve Carrel), e da una lunga serie di straordinari attori in ruoli di contorno, Away We Go è basato essenzialmente sul dialogo, come ci si può aspettare da un film scritto da due romanzieri. Non sarà forse il film più memorabile di questo secolo ma offre numerose occasioni per il sorriso e più di uno spunto per una riflessione profonda. Di questi tempi di cinema fatto di pallido riciclaggio di idee provenienti dal passato non è poco.
Sam Mendes ha diretto Away We Go immediatamente dopo Revolutionary Road, di cui rappresenta l’esatto rovescio della medaglia, sapendo dosare con perizia sia i momenti di commedia (non pochi) che quelli drammatici e riuscendo mirabilmente a mantenerli in equilibrio, aggiungendo infine un nuovo felice capitolo al suo cinema antropologico.

Roberto Rippa

Il film è disponibile in DVD in Italia su etichetta Bim: American Life

Away We Go
(“American Life”, USA/UK, 2009)
Regia: Sam Mendes
Sceneggiatura: Dave Eggers, Vendela Vida
Musiche: Alexi Murdoch
Fotografia: Ellen Kuras
Montaggio: Sarah Flack
Interpreti pricnipali: John Krasinski, Maya Rudolph, Carmen Ejogo, Catherine O’Hara, Jeff Daniels, Allison Janney, Jim Gaffigan, Samantha Pryor, Conor Carroll, Maggie Gyllenhaal, Josh Hamilton, Chris Messina
98′



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