Non si deve profanare il sonno dei morti > Jorge Grau

Non si deve profanare01

Trama

Un ottuso ufficiale di polizia si mette sulle tracce di due giovani che, secondo lui, si sarebbero resi responsabili di una serie di efferati delitti. In realtà, un esperimento governativo su un antiparassitario a ultrasuoni ha avuto come effetto quello di risvegliare i morti nel raggio di parecchie miglia.

Commento (attenzione:  il testo che segue contiene elementi rivelatori della trama e del finale del film)

Dietro a Non si deve profanare il sonno dei morti c’è un produttore attento come lo scomparso Edmondo Amati, responsabile di molto cinema di genere, da Lucio Fulci (All’onorevole piacciono le donne (Nonostante le apparenze… e purché la nazione non lo sappia), 1972, Una lucertola con la pelle di donna, 1971), all’apocalittico (Apocalypse domani, 1980, di Antonio Margheriti) alla commedia erotica (Il letto in piazza, di Bruno Gaburro, 1976, La moglie vergine, di Marino Girolami, 1975). Ma c’è anche un regista spagnolo, Jorge Grau, autore l’anno precedente di Ceremonia sangrienta (Le Vergini cavalcano la morte, 1973), successo con Ewa Aulin e Lucia Bosè nel ruolo di una contessa che scopre il segreto della giovinezza nel sangue di giovani donne.
Non si deve profanare il sonno dei morti, scritto da Grau con Sandro Continenza come già il precedente film, ha un inizio rassicurante: George parte da Londra alla volta della campagna inglese, dove sta facendosi costruire una casa, lasciandosi alle spalle inquinamento e stress. Lungo la strada, un’incidente con una giovane ragazza, Edna, lo porta a proseguire il viaggio con lei, che si sta recando in visita dalla sorella con problemi di tossicodipendenza.
Fermatisi lungo la strada per chiedere indicazioni, sono testimoni di un esperimento promosso dal governo che comprende un macchinario che, attraverso l’emissione di ultrasuoni, porta i parassiti a distruggersi tra loro. George contesta l’esperimento come una manipolazione della natura ma rimane inascoltato. Ciò che ancora non può immaginare è che gli ultrasuoni hanno il potere di agire anche sul sistema nervoso delle persone morte di recente riportandole in vita affamate di carne umana.
Edna non tarda a fare la conoscenza con il primo morto vivente ma non riesce a farsi credere. Intanto è entrata in scena la polizia, che raramente è stata rappresentata ottusa e reazionaria come in questo film.
Quando le prime, violentissime, morti hanno luogo, la polizia non riesce a fare di meglio che sospettare di George e Edna, immediatamente bollati come drogati e capelloni.
Come tradizione nel genere, sarà necessario assistere a molte altre morti prima che i poliziotti si rendano conto di ciò che sta davvero accadendo. Ma non sarà troppo tardi?
Secondo un costume del genere, Il film parte da un assunto di critica sociale, in questo caso il tema ecologista, per mettere in scena la ribellione dei morti.
La differenza rispetto al film di Romero è innanzitutto l’ambientazione nella campagna inglese, qui dapprima placida ma poi sempre più inquietante e claustrofobica, una trama gialla che comprende la polizia alla caccia di due presunti assassini responsabili degli efferati omicidi e, soprattutto, un finale decisamente pessimista.
E poi ci sono i morti viventi, non goffi esseri claudicanti, ma persone di grande forza e quindi difficilmente contrastabili, come accadrà molti anni dopo in 28 Days Later… (2002) di Danny Boyle.
Il film si prende tutto il tempo per costruire un’atmosfera efficace prima di, a metà tempo, rendere esplicito ciò che accade e in questo dimostra la solidità della sceneggiatura. Gli effetti speciali sono curati dal grande Giannetto De Rossi, prima truccatore e poi attivissimo nel campo degli effetti speciali (già con Fulci in Quella villa accanto al cimitero, 1981, …e tu vivrai nel terrore! L’aldilà, 1981, Zombi 2, 1979, ma attivo anche al fianco di Aristide Massaccesi – alias Joe D’Amato e con Sergio Leone perC’era una volta il West, 1968).
La fotografia, molto curata, è curata da Francisco Sempere e il cast è tipico da co-produzione, con nomi come l’inglese ma italiano di nascita Ray Lovelock, la spagnola Cristina Galbó e l’americano Arthur Kennedy, allora piuttosto attivo nel cinema italiano di genere (un titolo per tutti: Roma a mano armata, 1976, di Umberto Lenzi).

Questo sottovalutato e bellissimo esempio di Zombie Movie, è stato distribuito in Europa con numerosi titoli, tra cui Breakfast at the Manchester MorgueThe Living Dead at Manchester Morgue (Inghilterra), Don’t Open the WindowLet Sleeping Corpses Lie (Stati Uniti). In Italia è stato rieditato come Da Dove Vieni?Zombi 3 e anche Zombi 4.

Roberto Rippa

Curiosità

Il produttore Amati, non conoscendo Grau, gli affiancò Giovanni Arduini, notissimo esperto aiuto regista per, tra i tantissimi, Federico Fellini, Michelangelo Antonioni, Lina Wertmüller, Francesco Rosi.

Gli inquietanti suoni emessi dai morti viventi sono stati ispirati a Grau da quelli emessi da suo padre, appena morto, quando tentò di metterne sdraiato il corpo. Lo afferma lui stesso nell’intervista rilasciata per il DVD No Shame.

Non si deve profanare il sonno dei morti (Italia-Spagna, 1974)
Regia: Jorge Grau
Sceneggiatura: Juan Cobos, Sandro Continenza, Marcello Coscia, Miguel Rubio
Musiche originali: Giuliano Sorgini
Fotografia: Francisco Sempere
Effetti speciali: Giannetto De Rossi
Montaggio: Domingo García, Vincenzo Tomassi
Interpreti principali: Ray Lovelock, Cristina Galbó, Arthur Kennedy, Aldo Massasso, Giorgio Trestini, Roberto Posse, José Lifante, Jeannine Mestre
93’


DVD

Etichetta: No Shame
Origine: Italia
Regione: 2
Formato video: 1.85:1 (16/9)
Lingue: inglese (stereo), italiano (mono)
Sottotitoli: italiano
Extra:
Gli zombi hanno il sonno leggero – intervista con Jorge Grau
Sono solo un artigiano – intervista con Giannetto De Rossi
Morti viventi in campagna – intervista con Ray Lovelock
Titoli di testa versione UK
Titoli di testa versione USA
Titoli di testa e di coda versione italiana
Trailer UK e USA
TV e Radio Spot
Galleria fotografica



L'articolo che hai appena letto gratuitamente a noi è costato tempo e denaro. SOSTIENI RAPPORTO CONFIDENZIALE e diventa parte del progetto!







Ci sono 2 commenti...

  1. Giuliano Sorgini

    Dear Jorge Grau, I am the author of Master Guliano Sorgini soundtrack of your film “Living Dead at Manchester Morgue ” I am looking for someone to help me by Jorge Grau adarmi the mail because I would get back in touch after so many years away I thank you for the collaboration!
    Maestro Giuliano Sorgini best regards!!

  2. Giuliano Sorgini

    I am looking for someone to help me and give me the mail of Jorge Grau because I would get back in touch after so many years away I thank you the collaboration, I’m also in Face Box
    Maestro Giuliano Sorgin

Condividi i tuoi pensieri

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.