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The Wild Angels01

articolo pubblicato su Rapporto Confidenziale – numero6, giugno 2008 (pag.24)

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Trama

“Heavenly Blues” (Peter Fonda) e “Loser” (Bruce Dern) sono membri degli Hell’s Angels di Venice, California. Quando il secondo tenta di recuperare la sua moto dopo che è stata rubata da una gang rivale, finisce in ospedale ferito dalla polizia. I suoi compagni sono però pronti a rapirlo per evitargli l’arresto.

Commento

Il film diretto da Roger Corman di maggiore successo al botteghino (si parla di 14 milioni di dollari incassati entro il 1980 a fronte di 360’000 spesi per girarlo), The Wild Angels nasce innanzitutto dal desiderio del regista-produttore di affrancarsi dai film da lui diretti ispirati a Edgar Allan Poe.
Lo spunto Corman lo trova in una fotografia pubblicata da una rivista che ritraeva un gruppo di Hell’s Angels al funerale di un amico.
Portata l’idea alla A.I.P., a Corman viene chiesto di sviluppare una sceneggiatura che ricordi The Wild One (I selvaggi, 1954, di László Benedek, con Marlon Brando) nel tentativo di ripeterne il successo, ma Corman rifiuta perché desidera concentrare tutta la sua attenzione sulla banda e non sulla reazione che essa provoca nella popolazione come invece nel film di Benedek.
Corman prende contatto con gli Hell’s Angels di Venice per documentarsi e finisce incautamente con l’assoldarne alcuni (citati tra gli interpreti nei titoli di testa) come comparse e figuranti in cambio di denaro, alcol e marijuana.
L’episodio che fa da spunto al film, ossia quello del biker prelevato dalla banda in ospedale dove è stato portato dalla polizia, nasce proprio dai racconti in prima persona ascoltati in quel giorno. La stessa sceneggiatura scritta da Charles B. Griffith venne letta e commentata dai biker prima di venire rivista da un giovane critico dal nome di Peter Bogdanovich (poi nominato all’Oscar per la regia e la sceneggiatura di The Last Picture Show – L’ultimo spettacolo, 1971), che al film collabora anche come montatore e addetto alla fotografia.
Come interpreti vengono scelti Peter Fonda, Bruce Dern e Diane Ladd (che durante la lavorazione concepirono – pare – la figlia Laura, poi musa di David Lynch (1)).
Nancy Sinatra, figlia di Frank, venne invece imposta dalla produzione grazie al successo della canzone da lei cantata These Boots Are Made for Walking.
Gli Hell’s Angels crearono problemi a non finire in quanto ogni volta che venivano pagati per la giornata sparivano immediatamente lasciando il set. Corman stesso invita a notare come le comparse cambino di frequente quando sono sullo sfondo.
Ma non furono gli unici: anche i servizi segreti si infiltrarono per tenere d’occhio la gang e carpirne alcuni segreti. La polizia stradale, dal canto suo, non abbandonò mai la troupe.
Il film venne accolto in modo eterogeneo dalla critica, che non riuscì in alcun caso a trattarlo con indifferenza.
Gli Hell’s Angels, sentendosi diffamati per essere stati ritratti per quello che erano, delinquenti ubriaconi, minacciarono Corman di morte se non avesse dato loro 4 milioni di dollari. Ovviamente non se ne fece nulla.
Il film rimane ad oggi valido come testimonianza della capacità del regista di lavorare in tempi molto brevi (si parla di tre settimane) anche in condizioni decisamente sfavorevoli.

Note:

(1) Laura Dern ha lavorato con David Lynch in Blue Velvet, 1986, Wild at Heart, 1990 e INLAND EMPIRE, 2006. A Wild at Heart partecipa anche la madre Diane Ladd.

The Wild Angels (I selvaggi, USA, 1966)
Regia: Roger Corman
Sceneggiatura: Peter Bogdanovich (non accreditato), Charles B. Griffith
Musiche: Mike Curb, Davie Allan
Fotografia: Richard Moore, Peter Bogdanovich
Montaggio: Monte Hellman, Peter Bogdanovich
Interpreti principali: Peter Fonda, Bruce Dern, Nancy Sinatra, Diane Ladd, Buck Taylor, Norman Alden, Michael J. Pollard
93’



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