articolo pubblicato su Rapporto Confidenziale, numero18 (ottobre 2009), pag. 16.
lingua di celluloide
Paparìa
cineparole di Ugo Perri
Peppino, poverino, piccolo pastore prescialuro, produceva piccioli poppando pecore per provincia Palermo.
Peppino, prestigioso, produceva pellicole politicamente puerili, popolate promuovendo personaggi prestigiosi, prodotte profondendo pecunie pubbliche, proiettate per pregio populista. Praticamente puttanate.
Pragmatica posizione paracula presentare popoli periferici politicizzando, parafrasando, prendendo plausi per presunta prestazione professionale poco passabile.
Poco passando per pezzi permane prezioso.
Peppino procede ponderando, passano periodi pensosi, poche possibilità.
Politica professata prende piede privandolo possibilità produrre, prostrandolo, prolificandogli parole palato provvido.
Piaciuta Peppina, prende possesso producendo prole.
Panza piena, poca produzione portano Peppino partenza per Pirenei. Poco passa Peppino presentasi panzuto, pagato, pronto panciolla, pigiama, poltrona, producendo più prole.
Perde politicamente, panza prominente pregiudica postura.
Piace poco pellicola pacchiana prodotta probabilmente per placitare pessime passioni, per prendere premi prestigiosi, per prendere perculo pubblico poco preparato, preda passioni plateali, piccoli pagliericci polverizzati.