articolo pubblicato su Rapporto Confidenziale numero11 gennaio’09 (pag. 17)
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È un film profondamente sorprendente questo di Cristi Puiu. Sorprendente e coraggioso giacché sceglie di raccontare – quasi in tempo reale – le ultime due ore di vita di un eccentrico sessantatreenne.
Lazarescu è nel suo misero appartamento di Bucarest quando, accusando forti dolori di stomaco e di testa, decide di chiamare un’ambulanza. È l’inizio di una tragica epopea che lo porterà ad essere rimbalzato da ospedale a ospedale tra medici indifferenti, stupida burocrazia e inefficienza di un intero sistema.
Puiu, che considera questo come il primo episodio di un sestetto di opere dal titolo “Sei storie dalla periferia di Bucarest” in risposta ai “Sei racconti morali” di Rohmer, ha fatto provare i suoi attori per tre settimane prima di inziare a girare. Da qui la perfezione delle interpretazioni, con Ion Fiscuteanu la cui vita sullo schermo sembra davvero affievolirsi di forza minuto dopo minuto.
Il film di Puiu ha il potere di tenere incollati allo schermo con una storia di finzione filmata come un documentario che racconta di come interagiamo con gli altri, con il mondo, e di come la malattia possa esporci in un attimo alla perdita della nostra individualità. L’umorismo nero che Puiu e il suo cosceneggatore, lo scrittore Razvan Radulescu, iniettano nella vicenda la rende ancora più efficace, tanto da fissarsi nella mente per molto, molto tempo dopo la sua visione.
Una storia che solo inizialmente riguarda Lazarescu ma che presto ci accorgiamo riguarda tutti noi, tanto che desidereremmo quasi che il titolo presupponesse un finale diverso.
Roberto Rippa
Moartea domnului Lăzărescu
(titolo internazionale: The Death of Mr. Lazarescu, Romania, 2005)
Regia: Cristi Puiu
Sceneggiatura: Cristi Puiu, Razvan Radulescu
Musiche: Andreea Paduraru
Fotografia: Andrei Butica (camera a mano), Oleg Mutu
>Montaggio:Dana Bunescu
Interpreti principali: Ion Fiscuteanu, Dana Dogaru, Doru Ana, Luminita Gheorghiu, Mihai Bra
Durata: 153’
Cristi Puiu (Bucarest, 3 aprile 1967) nel 1992 studia pittura presso l’ Ecole supérieure d’Arts Visuels di Ginevra.
Un anno dopo cambia corso e presso la stessa scuola inizia studiare cinema per diplomarsi nel 1996. Tornato in Romania, dirige il suo primo lungometraggio, Marfa si banii (2001), che ottiene numerosi premi in Europa e Sudamerica, tra cui il premio Fipresci al Thessaloniki International Film Festival per “L’utilizzo immaginativo di risorse minimali nel dirigere un film intelligente e denso di sensibilità sociale”.
Il cortometraggio del 2004 Un cartus de kent si un pachet de cafea (Cigarettes and Coffee), sul confronto in un ristorante di Bucarest tra un padre reso docile e remissivo dalla dittatura e un figlio duro come i tempi odierni richiedono, ottiene l’Orso d’oro a Berlino come migliore cortometraggio.
Il successivo Moartea domnului Lăzărescu (The Death of Mr. Lăzărescu), gli vale il premio a Cannes nella sezione Un certain regard, il premio Trieste ad Alpe Adria Cinema, nonché, tra i molti altri (si parla di una cinquantina di riconoscimenti in tutto il mondo), il premio della giuria al Copenhagen International Film Festival.
Cristi Puiu è sceneggiatore (spesso con lo scrittore Răzvan Rădulescu) dei suoi film e ha scritto sceneggiature per altri registi.
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