Hawaii > Marco Berger
C’è una situazione costante nei film di Marco Berger, qui al suo terzo lungometraggio: la costruzione di un sentimento che si manifesta e costruisce nel tempo, spesso in solitudine, per poi svelarsi e consolidarsi dopo avere attraversato le difficoltà del caso. Accadeva nel suo primo lungometraggio Plan B, in cui un gioco manipolatorio finiva con il mettere a nudo