Noir Océan > Marion Hänsel

Il presente articolo è stato pubblicato su Rapporto Confidenziale, numero29 (novembre 2010), pag. 43
all’interno dello speciale Mr.Arkadin goes to Venezia 67

Noir Océan
Marion Hänsel  | Spagna/Francia | 2010 | 35mm | colore | 107′

Tre giovani, a bordo di una nave militare francese nel 1972, partecipano, co-protagonisti inconsapevoli, ai test nucleari a Mururoa, nel Pacifico. «Vorrei fare un film denso ma sottile, carico di emozioni e di tenerezza per questi ragazzi che già sento come miei figli. Una breve frase chiude il secondo racconto di Mingarelli. Il narratore, un ragazzo di diciotto anni, dice: “Poi ho pianto per tutte le madri che non sanno quanto soffriamo”. Il film gli risponderà quasi come un’eco: “Io piango per tutti i figli che non sanno quanto soffriamo per (con) loro”». (Marion Hänsel)
I protagonisti del film di Marion Hänsel si muovono in uno spazio costretto – una nave militare francese nel mezzo dell’Oceano Pacifico – e in un tempo sospeso, scandito dal protocollo militare. E in questa sospensione valicano lo spazio tra adolescenza e età adulta.
Tratto da due dei tre racconti che compongono “Océan Pacifique” dello scrittore francese Hubert Mingarelli, entrato nella marina militare francese a 17 anni, dopo l’abbandono degli studi, “Noir Océan” segue principalmente tre giovani che, a bordo di una nave militare francese nel 1972, si apprestano a partecipare inconsapevolmente a uno dei 138 esperimenti nucleari effettuati dal governo francese a Mururoa, nella Polinesia francese, a partire dal 1966.
La regista li segue nella loro convivenza forzata, osservando con attenzione l’evoluzione delle dinamiche tra loro. Massina sembra stentare a comprendere il motivo della sua presenza sulla nave e riversa i suoi sentimenti (non necessariamente sempre amorevoli) su un cane, Da Maggio pare affidare alla sua macchina fotografica, più che ai suoi occhi, la sua esperienza, mentre Moriati appare come il più critico e ribelle sulla sua presenza sulla nave. Lo sviluppo dei loro rapporti e le loro interazioni sono scanditi (e impediti) dall’obbedienza agli ordini impartiti dai superiori e dai compiti quotidiani tanto che, pur costretti in uno spazio limitato, appaiono non di rado distanti, quasi sconosciuti. Mere pedine di un gioco deciso altrove, che li coglierà impreparati al momento dell’esplosione.
Marion Hänsel realizza con “Noir Océan” un’opera resa ipnotica dai ritmi della natura e dalla reiterazione dei gesti dalla quale è impossibile non sentirsi coinvolti e, attraverso gli occhi dei tre giovani protagonisti, racconta di noi tutti e dell’impossibilità, nell’obbedienza militare, di sviluppare un’ottica critica.

Roberto Rippa

Noir Océan
regia, sceneggiatura: Marion Hänsel; soggetto: Hubert Mingarelli, da due racconti della raccolta “Océan Pacifique”; fotografia: Jan Vancaillie; musica: René Marc Bini; montaggio: Michèle Hubinon; interpreti principali: Nicolas Robin, Adrien Jolivet, Romain David, Nicolas Gob; paese: Belgio, Francia, Germania; anno: 2010; durata: 90’

Marion Hänsel, nata a Marsiglia nel 1949, è una regista e attrice francese. Trasferitasi bambina in Belgio, lavora inizialmente in teatro prima di dedicarsi – autodidatta – alla regia di corto e lungometraggi. Dopo uno stage effettuato presso l’Actor’s Studio di New York e gli studi presso l’Ecole du Cirque di Annie Fratellini, fonda la sua casa di produzione Man’s Film con la quale produrrà “Équilibres”, cortometraggio che rappresenta il suo debutto alla regia. Il suo primo lungometraggio, “Le lit”, risale al 1982. Lo scarso riscontro da parte del pubblico non la ferma e nel 1984 realizza “Dust”, tratto da un romanzo di John Maxwell Coetzee, che le vale il Leone d’argento a Venezia come migliore opera prima. Nel 1987 gira “Les noces barbares”, tratto dal romanzo premio Goncourt di Yann Queffélec. Nello stesso anno, viene premiata come “donna belga dell’anno”. Nel 1989 gira “Il maestro”, seguito da “Sur la terre comme au ciel”, “Between the Devil and the Deep Blue Sea” (premio della giuria ecumenica a Cannes nel 1995), “The Quarry” e “Nuages: lettres à mon fils”. “Noir Océan” è il suo decimo lungometraggio.



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