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L’inconnu du lac (Lo sconosciuto del lago) > Alain Guiraudie

Scritto come un thriller ma realizzato come uno studio – mai pedante – sociologico su amore, attrazione e le loro spesso sfuggenti dinamiche, L’inconnu du lac è il quarto lungometraggio di Alain Guiraudie dopo Pas de repos pour les braves (2003), Voici venu le temps (2005) e Le Roi de l’évasion (2009).   Franck è un uomo prossimo ai trent’anni

Sur mes lèvres (Sulle mie labbra) > Jacques Audiard

La trentacinquenne Carla Bhem, che riesce a sentire unicamente grazie a una protesi uditiva, lavora come segretaria presso la Sédim, un’agenzia immobiliare, dove viene pagata una miseria e viene tratta con sufficienza da colleghi e superiori. La sua esistenza solitaria subirà un sostanziale cambiamento all’incontro con Paul Angéli, ex carcerato che si aggiunge ai dipendenti della società , con cui

Exhibition(s) – La trilogia di Jean-François Davy

Exhibition(s) – La trilogia di Jean-François Davy

Amore e morte nel giardino degli dei Les Pornocrates Nel 1975, si svolge a Parigi la prima (e unica) edizione del Festival del Cinema Pornografico, in cui Claudine Beccarie viene incoronata come miglior attrice per le sue performance in Penetration di Lasse Braun (Alberto Ferro) e, soprattutto, Exhibition di Jean-François Davy. L’attrice rappresenta per il cinema hard francese ciò che

Le passé (Il passato) > Asghar Farhadi

Le opere di Asghar Farhadi hanno il potere di farmi sentire tutta la fragilità dell’essere umano e di farmi pensare come qualsiasi gesto, anche la più apparentemente innocua bugia, abbia il potere di incidere profondamente sulle vite altrui. Dopo, hai voglia di ritinteggiare mano su mano le pareti di casa sperando che ciò che sta sotto svanisca o di chiedere

Mille Soleils > Mati Diop

  I MILLE SOLI DELL’AVVENIRE   Si chiama Mille Soleils, come fosse una teofania esagerata invece che un tornado atomico, ma il sole, unico, tramonta già prima dei titoli dei testa. Sul mare azzurro, il canale oltre il quale altre terre, un nuovo mondo, ammaliano come sirene. A Dakar, vedere quelle acque risolutrici, scorte dal finestrino di un tassì in

La graine et le mulet (Cous Cous) > Abdellatif Kechiche

Kechiche è davvero impareggiabile nel recupero di una dimensione di semplicità primitiva e, per questo, genuinamente umana, all’interno del proprio cinema: La graine et le mulet, titolo originale di Cous Cous è letteralmente traducibile “il chicco e il cefalo”. Il titolo italiano non riesce a evidenziare lo statuto quasi elementale cui assurgono i due ingredienti base del cous cous di

La vie d’Adèle > Abdellatif Kechiche

«Non saprei dire quanto mi piacciono i primi piani americani. Netti. Improvvisamente lo schermo mostra un volto e il dramma, in un faccia a faccia, mi dà del tu e cresce con un’intensità inaspettata. Ipnosi. Adesso la Tragedia è anatomica. Il fondale del quinto atto è questo angolo di guancia squarciato di netto da un sorriso. L’attesa di un epilogo

Einayim Petukhoth (Eyes Wide Open) > Haim Tabakman

A inizio film, vediamo Aaron Fleischman aprire la macelleria che suo padre ha gestito fino all’ultimo giorno della sua esistenza. Lo si vede staccare da un muro l’annuncio mortuario, è chiaro che sarà lui a portare avanti il commercio familiare, che ha un ruolo anche nel tessuto sociale del quartiere di Gerusalemme dove si trova. Aaron è un ebreo ortodosso,

Les invisibles > Sébastien Lifshitz

Uomini e donne nati il secolo scorso tra le due guerre. Non hanno alcun punto in comune, se non quello di essere omosessuali e di vivere la loro condizione alla luce del sole in un’epoca in cui la società li rifiutava. Hanno amato, lottato, provato deseiderio, fatto l’amore. Oggi, raccontano come si sono svolte le loro vite tra la volontà

Cérémonie d’amour (Regina della notte) > Walerian Borowczyk

Il titolo originale del film è lo stesso del romanzo di André Pieyre De Mandiargues, cioè “Tout disparaîtra”, così almeno compare sulle carte di lavorazione del film. Al momento dell’uscita però il titolo originale viene convertito nell’anonimo Cérémonie d’amour, mentre in Italia diventa Regina della notte, per richiamare nelle sale il pubblico-voyeur del circuito a luci rosse ormai avviato verso