Contracorriente > Javier Fuentes-León

Miguel è un giovane e amato pescatore che vive a Cabo Blanco, un piccolo viallaggio nel nord del Peru, la cui comunità vive tradizioni religiose molto radicate.
Miguel è sposato con Mariela, che sta per dargli il primo figlio, ma nasconde un segreto: da qualche tempo ha una relazione con Santiago, un pittore che si è appena stabilito nel villaggio e che è mal visto dalla popolazione locale a causa dell’apertura con cui vive la sua sessualità e il suo essere ateo.
Quando muore anegato, Santiago non riesce a passare serenamente dall’altra parte e chiede a Miguel di ritrovare il suo corpo perché possa avere una degna sepoltura.
Miguel dovrà decidere se seguire il desiderio di Santiago o se evitare di esporsi condannando così l’amato al tormento eterno.

Un storia di coraggio (o sull’assenza dello stesso) molto più complessa di quanto possa apparire a una distratta occhiata. Miguel è un rispettato pescatore di un piccolo villaggio peruviano. La sua vita scorre in una quotidianità serena e nella promessa di gioia rappresentata dall’imminente arrivo del suo primo figlio. Ma la vita chiede onestà e rispetto e, quando questo è negato, è lei stessa a mettere sulla tua strada un evento che ti costringa ad ammetterlo. È così che Miguel si scopre attratto da Santiago, un artista che ha scelto l’isola come luogo di ispirazione. La loro relazione è causa di grande frustrazione a causa della segretezza in cui è vissuta. Ma poi irrompe la morte, che non è qui la fine di tutto. Al contrario: Miguel torna come spirito con cui Santiago è in grado di interagire e gli chiede di ritrovare il suo corpo per poter avere una sepoltura degna. Fuentes-León usa con tocco delicato una storia per raccontarne molte altre non mancando di toccare temi fondamentali come identità – qualsiasi identità – amore, religione e perdono.
Javier Fuentes-León, al suo debutto nel lungometraggio, dimostra originalità e rigore nella scrittura e dirige un film che usa una piccola storia personale con un linguaggio capace di parlare universalmente proprio grazie ai temi che tratta.

Contracorriente ha ottenuto il premio del pubblico al Sundance nel 2010.

Roberto Rippa

Contracorriente
Titolo italiano: Contracorriente – controcorrente. Titolo internazionale: Undertow. Peru/Colombia/Francia/Germania, 2009)
Regia, sceneggiatura: Javier Fuentes-León
Musiche: Selma Mutal Vermeulen
Fotografia: Mauricio Vidal
Montaggio: Roberto Benavides
Scenografie: Diana Trujillo
Interpreti principali: Cristian Mercado (Miguel), Tatiana Astengo (Mariela), Manolo Cardona (Santiago), Attilia Boschetti (signora La Rosa), José Chacaltana (Héctor), Maria Edelmira Palomino (Doña Flor)
100′



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