La morte risale a ieri sera > Duccio Tessari

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Articolo pubblicato su RC10 | dicembre ’08 (pag.36) | free download 7.9 | 3.0 | anteprima


La morte risale a ieri sera (I milanesi ammazzano il sabato)

di Francesco Moriconi


• TRAMA Donatella Berzaghi (Gill Bray), statuaria venticinquenne ma affetta da gravi problemi psichici, sparisce improvvisamente. Dopo mesi di inutili ricerche, l’anziano padre della ragazza (Raf Vallone) torna al commissariato e riesce ad interessare al caso l’ispettore di Polizia Duca Lamberti (Frank Wolff). Quest’ultimo intuisce che la ragazza potrebbe essere stata rapita per essere avviata alla prostituzione, perciò la soluzione pare quella di frequentare in incognito tutte le case d’appuntamento di Milano. Con l’aiuto del brigadiere Mascaranti (Gabriele Tinti), di un giovane sfruttatore (Gigi Rizzi) e di una bellissima prostituta di colore alcolizzata e tendente al suicidio, Lamberti riesce finalmente a trovare una traccia che gli permetterà di risalire ai responsabili del sequestro.


• LA CRITICA UFFICIALE “Tessari adatta (con Biagio Proietti) il quarto e ultimo romanzo di Giorgio Scerbanenco dedicato a Duca Lamberti, I milanesi ammazzano il sabato (lo stesso anno, Boisset adattò il primo, Venere privata, in Il caso “Venere Privata; l’anno precedente, Di Leo aveva portato sullo schermo I ragazzi del massacro): e cerca toni quasi da inchiesta-shock nel trattare il tema della corruzione dilagante in una città sempre più disumana e vittima del benessere, perdendo un po’ di vista l’umanità dei personaggi. Wolff è comunque misurato e credibile, al contrario di Vallone. Efficace e livida fotografia di Lamberto Caimi. Colonna sonora Jazz di Gianni Ferrio, con Canzoni di Mina. In dvd è uscito arbitrariamente con lo stesso titolo del romando di Scerbanenco”.

Voto: ** – IL MEREGHETTI di Paolo Mereghetti


• RECENSIONE Fedelissima trasposizione del quarto (e ultimo) romanzo di Scerbanenco dedicato al medico-investigatore Duca Lamberti. Tessari rispetta per buona parte la struttura dell’intreccio originale e ha l’accortezza di riprendere gran parte dei bellissimi dialoghi presenti nel libro (“Come ti chiami? Negra Prostituta! Un nome facile da imparare e da ricordare”) ma come aveva fatto un anno prima Di Leo con I ragazzi del Massacro (terzo libro del ciclo), il regista sceglie di eliminare totalmente ogni riferimento alla tormentata storia del protagonista presentandolo come un comunissimo e testardo poliziotto mentre nella realtà, il Duca Lamberti di Scerbanenco, è un medico che si è ritrovato ad esercitare il mestiere dell’investigatore privato dopo essere stato radiato dall’albo professionale per via di un suo coinvolgimento in un caso di eutanasia.

Se il copione è quasi di ferro (lo sarebbe stato del tutto se gli sceneggiatori non avessero modificato il modo in cui il padre di Donatella risale all’identità dei suoi rapitori) e la storia offre numerosi spunti di riflessione sociale (esemplare tutta la sequenza in cui le prostitute parlano dei motivi per i quali sono state spinte sulla strada), il valore aggiunto sono gli attori, a cominciare da uno straordinario Raf Vallone nei panni di un commovente e dignitosissimo padre costretto a sporcarsi le mani per infliggere ai corruttori di sua figlia una punizione tanto brutale quanto esemplare e liberatoria (almeno per lo spettatore).

Come hanno giustamente evidenziato Antonio Tentori e Antonio Bruschini nel saggio Città Violente, è “da notare come il personaggio del padre che si fa giustizia da solo anticipi tante analoghe figure di cittadini-giustizieri che furoreggeranno poi nel poliziesco all’italiana, cosicché il film di Tessari può anche dirsi in questo senso anticipatore profetico dei tempi”.

Dopo il Duca Lamberti furioso e indignato di Pier Paolo Capponi, e quello più seduttivo e ambiguo di Bruno Cremer (Il caso “Venere Privata”), nelle mani di Frank Wolff il personaggio si fa più compassionevole e incline all’umorismo ma come nel caso dei diversi attori che hanno interpretato James Bond nel corso degli anni, è praticamente impossibile dire chi dei tre Lamberti è riuscito a restituire meglio l’anima e lo spirito della creatura di Scerbanenco.

Credo invece che non vi sia alcun dubbio nel dire che il Mascaranti di Gabriele Tinti è decisamente più affascinante di quello interpretato da Renato Lupi nel film di Di Leo ma anche meno monolitico rispetto al personaggio descritto nei romanzi.

Secondo film e primo thriller per l’ex playboy Gigi Rizzi. Non se la cava male.

Molto apprezzabile la livida fotografia di Caimi e ottima (ma a volte un po’ ingombrante) la colonna sonora di Ferrio. Mina canta I giorni che ci appartengono e Incompatibile (TessariFerrio).

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La morte risale a ieri sera (I milanesi ammazzano il sabato)

Regia: Duccio Tessari; Sceneggiatura: Artur Brauner (sceneggiatura), Duccio Tessari (sceneggiatura), Biagio Proietti (sceneggiatura), Giorgio Scerbanenco (romanzo); Interpreti: Raf Vallone, Frank Wolff, Gabriele Tinti, Gill Bray, Eva Renzi, Gigi Rizzi, Beryl Cunningham, Chesso Rissone, Wilma Casagrande, Jack La Cayenne; Fotografia: Lamberto Caimi; Musiche: Gianni Ferrio; Produzione: Lombard Films, Filmes Cinematografica, C.C.C. Filmkunst GMBH; Censura: Vietato ai minori di anni 14; Anno:1970; Durata: 100’.


La morte risale a ieri sera (I milanesi ammazzano il sabato) – naz.: Italia/Germania Occ. – regía: Duccio Tessari – v.c. n. 56704 del 03.09.70 – m. 2730 – ppp: 05/09/70 – c. pr.: Filmes Cinematografica / Lombard Films, Milano/Roma / Slogan Film, Milano – c. compr.: CCC Filmkunst, Berlin (Germania Occ.).


DVD Produzione: Ermitage; Distribuzione: Ermitage; Codice Area: 2; Visto Censura: Vietato ai minori di anni 14; Tipo DVD: 5 – Singolo lato, singolo strato; Audio: Italiano mono; Sottotitoli: -; Formato Video: 4/3; Extra: Biografia, filmografia e curiosità su Duccio Tessari – Biografia, filmografia e curiosità su Frank Wolff – Sinossi, note e curiosità inedite sul film – I Gialli di Scerbanenco; Note: Dvd inqualificabile. Audio Video pessimo. Gli extra sono tutti testuali.



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