Dracula > Tod Browning

Dracula01articolo pubblicato su Rapporto Confidenziale numero22 (febbraio 2010), pagg. 7-10

Dracula: For one who has not lived even a single lifetime, you’re a wise man, Van Helsing.

Il film inizia con il tortuoso viaggio di un agente immobiliare inglese, Renfield, verso la Transilvania, dove incontrerà, nel suo sontuoso quanto ormai lugubre e decadente castello, il conte Dracula, interessato a una residenza a Londra. Ciò che non sa, è che il Conte è un vampiro pluricentenario e che lo scopo del suo trasferimento è quello di trovare nuovo sangue, necessario per la sua esistenza e il mantenimento del suo aspetto. Il conte giunge a Londra su una nave dove verrà ritrovato, unico “vivente” dopo che tutto l’equipaggio è morto.
Nella sua nuova residenza, si mette alla rierca di nuove vittime. La prima a cadere è Lucy, che diventa a sua volta vampiro. La sua scelta sucessiva, Mirna Seward, si rivela preda più difficile in quanto circondata da padre, fidanzato e soprattutto dal professor Van Helsing, che crede nell’esistenza dei vampiri e ha capito la vera natura del conte.
Secondo film dedicato ai “mostri” e primo sonoro della serie (non considerando la riedizione del 1930 di The Phantom of the Opera), Dracula è certamente il più noto della serie, unitamente a Frankenstein e The Bride of Frankenstein di James Whale. È bene sgomberare il campo da ogni dubbio sin dall’inizio: il capolavoro cinematografico sul vampiro inventato dall’autore irlandese Bram Stoker non è il Dracula di Browning bensì Nosferatu, eine Symphonie des Grauens (1922, vedi articolo di Samuele Lanzarotti) di F.W. Murnau, con il suo vampiro scheletrico, cereo e macilento. Il film di Murnau, però, venne girato senza curarsi del diritto d’autore dovuto allo scrittore e fu quindi fatto oggetto di una controversia legale avviata dalla vedova di Stoker che ne chiese, fortunatamente senza sucesso, la distruzione di tutte le copie (1) riuscendo però a limitarne la circolazione.
Il romanzo di Stoker (1847 – 1912) venne pubblicato per la prima volta nel 1897. Il suo autore non aveva mai visitato la Transilvania, conosceva però una leggenda antica – quella su Vlad III di Valacchia (2) – e il romanzo dello scrittore inglese di origine italiana John William Polidori (1795-1821) “The Vampyre”, pubblicato nel 1819 e considerato il primo avente come protagonista un vampiro. Riuscì a trasformare gli elementi in suo possesso in fonte di ispirazione per una storia popolare, capace di diventare un grande successo allora e di attrarre milioni di lettori nel tempo.
Trasferitosi a Londra, Stoker dirigerà il prestigioso Lyceum Theatre per 27 anni e sognerà di portare il suo libro sul palcoscenico. Assistente personale di Henry Irving, attore teatrale specializzato in cattivi dalla psicologia complessa, non riuscirà a convincerlo a interpretare il ruolo del Conte. Morirà nel 1912 senza avere potuto vedere rappresentata la sua opera.
Il Conte Dracula giungerà sulle tavole di un teatro londinese nel 1927 con Hamilton Deane, anche produttore, regista e responsabile dell’adattamento, nel ruolo del professor Van Helsing. La versione teatrale ottenne grande successo e fu oggetto di una lunga serie di rappresentazioni che la portarono in giro per il Paese. La sua natura, scioccante per il pubblico dell’epoca, aveva fatto decidere a Deane di garantire la presenza in sala di un’infermiera in uniforme, pronta a dispensare sali a chiunque tra il pubblico fosse svenuto.
Il sucesso della versione teatrale in Inghilterra fa sì che la pièce approdi a Broadway, dopo essere stato riscritta dal commediografo e giornalista John L. Baderston per adattarla al pubblico statunitense. Protagonista della versione americana, l’attore ungherese – espatriato per motivi politici – Bela Lugosi (3), già attivo come attore in patria e in Germania. La sua interpretazione del Conte, misto di fascino del vecchio continente e seduzione magnetica gli vale il consenso del pubblico e anche nel nuovo continente il Dracula teatrale ottiene un enorme successo.

Un ritratto di Bela Lugosi

Un ritratto di Bela Lugosi

Alla prima a Broadway, un rappresentante della Universal è tra il pubblico. Malgrado il successo delle pellicole horror da lui prodotte, Laemmle Sr. non è un estimatore del genere. Lo è invece suo figlio Carl Jr., che sceglie di produrlo per il cinema.
Non è questo però il primo approccio della Universal con il romanzo di Stoker: nel 1915, alla fondazione della casa di produzione, Laemmle Sr. lo aveva considerato per una trasposizione cinematografica ma poi, preoccupato dalle possibili reazioni da parte della censura, aveva accantonato il progetto.
Inizialmente l’idea è quella di affidare la regia a Paul Leni (4), nome chiave del cinema espressionista tedesco espatriato negli Stati Uniti, con Conrad Veidt, già protagonista di Das Cabinet des Dr. Caligari di Robert Wiene, nel ruolo del Conte. Leni però muore nel 1929 e la produzione viene momentaneamente accantonata.
È il successo di The Phantom of the Opera a risvegliare l’interesse per il progetto. Laemmle Jr., che nel frattempo si è assicurato i diritti da Florence Stoker, gestisce direttamente il progetto che dovrebbe vedere Lon Chaney, in prestito dalla MGM, interpretare sia il ruolo di Dracula che quello di Van Helsing per la regia di Tod Browning, che lo ha già diretto in dieci pellicole (5). Chaney però muore a poche settimane dall’inizio della lavorazione. La Universal non intende però accantonare il progetto, già in fase avanzata di preparazione, e valuta altri attori per il ruolo di protagonista: tra gli altri, Paul Muni, John Carradine, Chester Morris. Malgrado nessuno sembrasse interessato a considerare Lugosi, non ancora un nome capace di attrarre il pubblico cinematografico, il ruolo viene infine attribuito a lui.
La prima bozza di sceneggiatura porta la firma dello scrittore premio Pulitzer Louis Bromfield (6), che non verrà accreditato per il suo lavoro. La sceneggiatura sarà infine firmata da Garrett Fort e si baserà fortemente sugli adattamenti per il teatro di Hamilton Deane e John L. Balderston.
Browning tratta il film esattamente come una commedia teatrale filmata, con molte inquadrature fisse. Dietro la camera, Karl Freund (7), direttore della fotografia tedesco (Der Golem, wie er in die Welt kam, 1920, di Carl Boese e Paul Wegener), pioniere della camera in movimento, e in seguito regista di un altro mostro della Universal: The Mummy (La mummia, 1932). Alcuni attori ricorderanno la sua presenza sul set molto più di quella di Browning, a sottintendere un’effettiva paternità diversa del film. La regia poco innovativa di Browning non è l’unico problema ad affliggere la lavorazione: molte parti della sceneggiatura originale vengono stralciate per problemi legati ai costi, causa il crollo della borsa del ‘29 e la Grande depressione in corso, quando non per evitare di incorrere in problemi con la censura (8).
Intanto, l’avvento del sonoro aveva creato problemi con il mercato latino-americano, che voleva vedere i film in spagnolo. Non essendo il doppiaggio una possibilità conveniente, la soluzione fu quella di realizzare i film in doppia versione, inglese e spagnola, girando due film sullo stesso set. La versione spagnola, Drácula, venne realizzata da George Melford (1877-1961) e prodotta da Paul Cohner. Nei ruoli principali, Carlos Villarías e Lupita Tovar. La versione inglese di Browning veniva girata dalle 8.00 fino a sera, quando sui set subentrava la troupe della versione spagnola che lavorava fino al mattino seguente. Leggenda vuole che la troupe della versione spagnola avesse modo di visionare il girato di Browning e cercasse di superarne i limiti.

Carlos Villarias e Lupita Tovar nella versione spagnola di George Melford

Carlos Villarias e Lupita Tovar nella versione spagnola di George Melford

Dracula viene presentato a New York il 12 febbraio del 1931 e viene distribuito nel resto del Paese due giorni dopo. Molte sale non sono ancora attrezzate per il sonoro, per cui il film passa in molte sale muto, con i cartelli a riportare i dialoghi. Le versioni mute del film sono oggi introvabili. L’accoglienza da parte del pubblico è ottima. La sapiente campagna pubblicitaria orchestrata dalla Universal – che parlava di svenimenti tra il pubblico della prima a New York – sortì il suo effetto.
Un esito non scontato, considerando che il film appartiene a un genere poi consolidato (9) ma che allora sta nascendo e che si tratta della prima produzione hollywoodiana di carattere sovrannaturale a non offrire alla fine una spiegazione logica né confortante.
Grande merito per il successo va attribuito al suo protagonista: il Dracula di Lugosi, grazie anche allo sguardo magnetico e l’accento esotico dell’attore, è indelebilmente impresso nella storia del cinema ed è talmente entrato a fare parte dell’immaginario collettivo da essere noto anche a coloro che non hanno mai letto il romanzo di Stoker né visto uno tra i numerosissimi film a lui dedicati. Anche lo stile scenografico decadente del film, con le sue enormi ragnatele, i suoi topi (ma ci sono anche due armadilli (10)), sarà seminale, tanto da diventare cifra stilistica per molto horror a venire.
Il suo successo darà il via a una serie di seguiti prodotti dalla Universal, nessuno dei quali riuscirà ad eguagliare il successo dell’originale di Browning. Dracula’s Daughter (La figlia di Dracula, 1936), dell’esperto in Western Lambert Hillyer, vede la contessa Marya Zaleska cercare aiuto per liberarsi dalla maledizione ereditata dal padre; Son of Dracula (Il figlio di Dracula, 1943) di Robert Siodmak (scritto da suo fratello Curt) vede invece il Conte Alucard (leggere al contrario), interpretato da Lon Chaney Jr., giungere negli Stati Uniti su invito dell’ereditiera Katherine Caldwell; House of Dracula (La casa dei misteri, 1945, di Erle C. Kenton) vede il Conte (John Carradine) e l’Uomo lupo (Lon Chaney Jr.) – ma c’è anche Frankenstein – cercare una cura per il male che li affligge. Il personaggio appare anche in House of Frankenstein (Al di là del mistero, 1944) di Erle C. Kenton (dove ha il volto di John Carradine) e nella divertente parodia Bud Abbott Lou Costello Meet Frankenstein (Il cervello di Frankenstein, 1948) di Charles Barton, dove a interpretare Dracula torna Bela Lugosi. Proprio mentre la Universal prepara il primo seguito di Dracula, l’attore torna a lavorare con Tod Browning in un nuovo ruolo di vampiro in The Mark of the Vampire (I vampiri di Praga, 1935), prodotto dalla MGM.
Malgrado non appaia in nessuno dei seguiti della Universal (eccezione fatta per la commedia di Barton), Lugosi rimarrà indissolubilmente legato al personaggio del vampiro creato da Stoker. Sarà proprio questa associazione – e anche il suo pesante accento che ne limitava le possibilità – a fare la sfortuna dell’attore che faticherà a trovare ruoli diversi e finirà la sua carriera facendo il verso a sé stesso negli salcinati film di Ed Wood Jr.
Morirà nel 1956 e verrà sepolto con indosso il mantello del suo ruolo più famoso, per volere della sua famiglia.
Nel 1999, la Universal distribuirà nelle sale una versione restaurata del film, con una nuova colonna sonora composta da Philip Glass. Ne aveva prodotto vent’anni prima, nel 1979, una nuova, ricca, versione diretta da John Badham. Basata anch’essa sulla pièce teatrale adattata da Hamilton Deane e John L. Balderston – ripresa tra il 1977 e il 1980 per un totale di più di 900 rappresentazioni – aveva come protagonista Frank Langella, già Dracula nella versione teatrale. Al suo fianco, nel ruolo di Van Helsing, Laurence Olivier.
A raccogliere il testimone cinematografico della saga nata da Stoker, la Hammer, casa produttrice inglese nota soprattutto per i suoi film gotici, con una breve serie di opere dedicate al Conte, sempre interpretato da Christopher Lee: Dracula (1958, Terence Fisher, reintitolato per gli Stati Uniti Horror of Dracula, con Peter Cushing nel ruolo di Van Helsing, The Brides of Dracula (Terence Fisher, 1960, Dracula non appare e di conseguenza nemmeno Christopher Lee), Dracula: Prince of Darkness (1966, Terence Fisher), Dracula has Risen from the Grave (1968, Freddie Francis), Taste the Bloof of Dracula (1970, Peter Sasdy) e Dracula A.D. 1972 (1972: Dracula colpisce ancora, 1972, Alan Gibson) in cui Peter Cushing fa il suo ritorno nel ruolo di Van Helsing.
Ne esiste anche una versione Blaxploitation esaurita nello spazio di due film: Blacula (1972, William Crain) e Scream Blacula Scream (1973, Bob Kelljan), entrambi con William Marshall nel ruolo del titolo, il secondo con Pam Grier nel ruolo di una regina Voodoo.
Il personaggio di Dracula è comparso in più di 200 tra film e telefilm. Tra i più celebri, quello diretto nel 1992 da Francis Ford Coppola (su sceneggiatura di James V. Hart) con Gary Oldman nel ruolo del titolo e il rifacimento del Nosferatu di Murnau Nosferatu: Phantom der Nacht (1979), diretto da Werner Herzog, in cui il personaggio interpretato da Klaus Kinski (11) si reimpossessa del suo nome originale. A cimentarsi con la storia del Conte anche il madrileno Jesus Franco con Nachts, wenn Dracula erwacht (Il conte Dracula, 1970, con Christopher Lee-Dracula, Herbert Lom e Klaus Kinski) e altri tre titoli apocrifi realizzati tra il 1972 e il 2002.
Il successo del Dracula di Browning verrà superato sette mesi dopo la sua uscita, ossia nel novembre del 1931, quando sugli schermi giungerà
Frankenstein di James Whale, di cui tratteremo prossimamente.

Dracula: This is very old wine. I hope you will like it.
Renfield: Aren’t you drinking?
Dracula: I never drink…wine.

Roberto Rippa

Note:

(1) Non è però nemmeno il Conte Graf Orlok del film di Murnau il primo vampiro ispirato al personaggio creato da Stoker ad apparire sullo schermo: nel 1921 Dracula è protagonista di un film ungherese – Drakula halála – ora scomparso. Il film però ha ben poco a che vedere con la storia di Stoker. Curiosamente, infatti, la trama è simile a quella di The Phantom of the Opera (v. Rapporto Confidenziale numero21, gennaio 2010).

(2) Vlad III (1431-1476), condottiero rumeno della regione della Valacchia (tra il fiume Danubio e i monti della Transilvania) noto anche come Vlad l’impalatore a causa della sua crudeltà, fu, a più riprese, principe della sua regione. Suo padre Vlad II era noto come Dracul (Drago) e quindi il figlio ereditò il nome Draculea (Figlio del drago). La sua figura è stata fonte di ispirazione per Bram Stoker per la creazione del suo personaggio più famoso, quello del Conte Dracula.

(3) Bela Lugosi, 1882-1956, vero nome Béla Ferenc Dezsõ Blaskó. Nato a Lugos, in Ungheria, l’attuale città rumena di Lugoj, da cui il nome d’arte.

(4) Leni aveva già diretto per la Universal The Cat and the Canary (Il castello degli spettri), tratto dall’omonima pièce teatrale di John Willard, nel 1927.

(5) I film diretti da Browning in cui appare Chaney sono: The Wicked Darling (1919), Outside the Law (1920), The Unholy Three (1925), The Blackbird (1926), The Road to Mandalay (1926), London After Midnight (Il fantasma del castello, 1927, dove Chaney interpreta il doppio ruolo di un vampiro e di un investigatore), The Unknown (Lo sconosciuto, 1927), The Big City (La grande città, 1928), West of Zanzibar (La serpe di Zanzibar, 1928) e Where East Is East (Vendetta d’Oriente, 1929).

(6) Autore del romanzo Early Autumn, premiato con il Pulitzer nel 1927. È autore anche di The Rains Came, da cui venne tratto il film The Rains of Ranchipur (Le pioggie di Ranchipur, 1955) di Jean Negulesco, e Mrs. Parkington, da cui Tay Garnett trasse l’omonimo film (in italiano La signora Parkington) nel 1944.

(7) Karl Freund, emigrato dall’allora Impero austro-ungarico (ora Repubblica Ceca) e impiegato negli studi UFA in Germania, allora i più famosi al mondo, dove aveva lavorato con registi come Fritz Lang e F.W. Murnau. Sono attribuiti a lui, pur non accreditato alla regia, le atmosfere e gli efficaci movimenti di camera del film firmato da Browning.
Per
Der letzte Mann (L’ultima risata, 1924) di Murnau, Freund aveva inventato la soluzione di legarsi la camera al petto per simulare la soggettiva di un ubriaco. È anche co-autore del documentario Berlin: Die Sinfonie der Grosstadt (1927) in cui filmava con una camera nascosta i Berlinesi impegnati nelle loro attività quotidiane. Dopo avere lavorato come direttore della fotografia per Der Golem, wie er in die Welt kam (1920) di Carl Boese e Paul Wegener, e Metropolis di Fritz Lang, che gli diedero notorietà internazionale, emigrò negli Stati Uniti per aiutare la Technicolor a sviluppare la sua tecnologia. Assunto dalla Universal come direttore della fotografia, debuttò non accreditato nella sua prima produzione americana al fianco di Arthur Edeson per All Quiet on the Western Front (All’Ovest niente di nuovo, 1930) di Lewis Milestone. Vinse un Oscar per la migliore fotografia nel 1938 grazie a The Good Earth (La buona terra) di Sidney Franklin (e, non accreditati, Victor Fleming, Gustav Machaty e Sam Wood), Il suo primo film americano come regista è The Mummy (La mummia, 1932). Il suo apporto come regista a Dracula non è riconosciuto nei crediti. È morto nel 1969, all’età di 79 anni, a Santa Monica, California.

(8) Nelle prime proiezioni, il film finiva con il professor Van Helsing che, rivolgendosi direttamente al pubblico, si augurava che non avrebbe sofferto di incubi ma sottolineava l’esistenza di fenomeni come quello narrato nel film.
Nel 1934, quando venne abrogato il Motion Picture Production Code inventato da Will H. Hays, il cui scopo era quello di decidere cosa avrebbero potuto vedere o meno gli americani sul grande schermo, l’epilogo con Van Helsing venne censurato in quanto ritenuto offensivo dalle organizzazioni cattoliche. Da allora, risulta introvabile. Il film circolerà comunque variamente mutilato nelle varie aree degli Stati Uniti in considerazione del fatto che ogni stato aveva allora una sua propria censura.

(9) Il Dracula di Browning è il film che definisce il genere, più di The Phantom of the Opera che era sì un horror ma fortemente legato al melodramma.

(10) Nel sottoscala del castello di Dracula si notano due armadilli. Vedere in proposito l’articolo “Armadilli in Transilvania – Fascino esotico e terrori xenofobi. Dalle pagine di Stoker al film di Tod Browning”, pubblicato in www.deprofundis.it.

(11) Kinski ne girerà nel 1988 una sua versione orrenda e di nessun successo, intitolata Nosferatu a Venezia, cui si dice abbiano messo mano anche Mario Caiano, Luigi Cozzi e il produttore Augusto Caminito.

Dracula10

Dracula (USA, 1931)
Regia: Tod Browning (e, non accreditato, Karl Freund)
Soggetto: Bram Stoker (dal suo romanzo omonimo)
Sceneggiatura: Garrett Fort (e, non accreditato, Louis Bromfield). Dall’adattamento teatrale di Hamilton Deane e John L. Balderston
Fotografia: Karl Freund
Montaggio: Milton Carruth
Interpreti principali: Bela Lugosi, Helen Chandler, David Manners, Dwight Frye, Edward Van Sloan, Herbert Bunston, Frances Dade
Durata: 75’

DVD

Numerose le edizioni in DVD, edite tutte da Universal, pubblicate nel tempo. L’edizione italiana più completa pare essere al momento quella pubblicata nel 2004 con il titolo Dracula – Legacy Collection che presenta il film originale, la versione spagnola nonché La figlia di Dracula, Il figlio di Dracula, La casa di Dracula.

Fonti:

* The Road to Dracula, scritto e diretto da David J. Skal, Universal Home Video, 1999
* Universal Studios Monsters: A Legacy of Horror, Michael Mallory e Stephen Sommers. Universe, 8 settembre 2009
* Monsters: A Celebration of the Classics from Universal Studios, Roy Milano, Jennifer Osborne, Forrest J. Ackerman. Del Rey, 26 settembre 2006.
* Wikipedia.org
* IMDb.com
* IMDb.it



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