RaiTre // Fuori Orario 08.01 – 14.01.2012


Fuori Orario: dall’8 al 14 gennaio 2012

RAITRE
Fuori Orario cose (mai) viste

di Ghezzi, Baglivi, Di Pace, Esposito, Francia, Fumarola, Giorgini, Melani, Turigliatto e Bendoni

Alberto Grifi (1938-2007)

Domenica 8 gennaio 2012
dalle 2.00 alle 6.00 (240’)
Jean-Marie Straub/Danièle Huillet, anche per i nostri occhi –
set ritrovati immagini pedute

a cura di Fulvio Baglivi e Lorenzo Esposito
con i film

L’INCONSOLABILE
(Francia-Italia, 2010, col., 15’)
(prima versione / prima visione TV)
Regia: Jean-Marie Straub
Testo. Cesare Pavese Dialoghi con Leucò
Con: Giovanna Daddi; Andrea Bacci

Ciò che Jean-Marie Straub e i suoi due interpreti riescono a far emergere da questo dialogo ha del miracoloso. Il testo di Pavese si riempie di coloriture timbriche, lievi sfumature, diviene musica. Ogni parola emerge cristallina, scandita musicalmente; a volte sembra scivolare, a volte invece si fa pietra, qualcosa di non scalfibile. Questa la sua forza e insieme la sua dolcezza, la sua strana pacatezza. Come se il testo, liberato nella musicalità della re-citazione orale, rendesse palpabile una specie di certezza (è quella che sembra sfoggiare sarcasticamente Orfeo): nella vita accadono specie di cose che ci fanno tremare. A volte sono inevitabili. Bisogna avere la forza di guardarle in faccia. E tutto questo non fa che ripetersi: sono i miti a ricordarcelo. Sono specie di cose migrate nel tempo, che si spostano su un piano d’eclittica.
(Rinaldo Censi, La ribellione di Orfeo)

L’INCONSOLABILE
(Francia-Italia, 2010, col., 15’)
(seconda versione / prima visione TV)
Regia: Jean-Marie Straub
Testo. Cesare Pavese Dialoghi con Leucò
Con: Giovanna Daddi; Andrea Bacci

IL GINOCCHIO DI ARTEMIDE
(Francia-Italia, 2008, col., 25′)
Regia: Jean-Marie Straub
Testo. Cesare Pavese Dialoghi con Leucò
Interpreti: Dario Marconcini; Andrea Bacci

«Non diciamo il suo nome. Non diciamolo. Non ha nome. O ne ha molti, lo so. Compagno uomo, tu sai cos’è l’orrore del bosco quando vi si apre una radura notturna? O no. Quando ripensi nottetempo alla radura che hai veduto e traversato di giorno, e là c’è un fiore, una bacca che sai, che oscilla al vento, e questa bacca, questo fiore, è una cosa selvaggia, intoccabile, mortale, fra tutte le cose selvagge? Capisci questo? Un fiore che è come una belva? Compagno, hai mai guardato con spavento e con voglia la natura di una lupa, di una daina, di una serpe?»
(Cesare Pavese, La belva, in Dialoghi con Leucò, 1947)

IL GINOCCHIO DI ARTEMIDE, TEATRO DI BUTI
(Italia, 2008, col., 47′)
prima visione TV
Regia: Romano Guelfi
Messa in scena di Jean-Marie Straub del dialogo Le streghe da Dialoghi con Leucò di Cesare Pavese
Interpreti: Dario Marconcini; Andrea Bacci

Ripresa realizzata da Romano Guelfi al teatro di Buti dello spettacolo teatrale messo in scena da Jean-Marie Straub. Il regista ha messo in scena il testo di Pavese prima di iniziare le riprese dell’omonimo film

LE STREGHE, TEATRO DI BUTI
(Italia, 2009, col., 23′)
Regia: Romano Guelfi
Messa in scena di Jean-Marie Straub del dialogo Le streghe da Dialoghi con Leucò di Cesare Pavese
Interpreti: Giovanna Daddi; Giovanna Giuliani

Ripresa realizzata da Romano Guelfi al teatro di Buti dello spettacolo teatrale messo in scena da Jean-Marie Straub. Il regista ha messo in scena il testo di Pavese prima di iniziare le riprese dell’omonimo film.

SICILIA! SI GIRA
(Francia, 2001, col., 82′)
prima visione TV
Regia: Jean-Charles Fitoussi

Girato sul set e poi sul missaggio di “Sicilia!” è il più recente tra i documentari realizzati intorno alla coppia di cineasti. Già autore del film “D’ici là”, Fitoussi ha conosciuto gli Straub a Roma ed è stato assistente sulle riprese di Von heute auf morgen, Sicilia! e Operai, contadini.

Lunedì 9 gennaio 2012
dalla 01.05 alle 03.00 (110’)
Fuori Orario cose (mai) viste
CINEMANDALA

VOCI DI RUGIADA
(Italia, 2008, col., 32’)
prima visione TV
di Marco De Angelis e Antonio Di Trapani

In un tempo non precisato, un anziano viandante giapponese incontra, attraversando un bosco, un uomo e una donna che propongono di accompagnarlo ad un villaggio vicino. Durante il cammino, i due raccontano al viandante una triste vicenda d’amore.

SETTE CANNE, UN VESTITO
(Italia, 1949, b/n, 10’)
di Michelangelo Antonioni

Il documentario, girato nel 1949, descrive la lavorazione del rayon a Torviscosa, in Friuli, dove si trovavano la fabbrica, le piantagioni delle canne che danno la materia prima, le case degli operai e degli impiegati. Ritrovato e restaurato recentemente dalla Cineteca del Friuli.

IMPERMANENCE – VIAGGIO NEL MONDO DEL DALAI LAMA
(Italia/India, 2004, col., 60’)
di Goutam Ghose

Il protagonista del documentario, Tenzin Gyatso, quattordicesimo Dalai Lama del Tibet, dice: “Io amo i sorrisi e le risate. Se uno vuole più sorrisi nella vita, deve creare le giuste condizioni per farlo. Ci sono molte specie di sorrisi. Alcuni, quelli diplomatici o sarcastici, creano una spiacevole atmosfera e danno adito al sospetto mentre un sorriso autentico ci dà grande soddisfazione. Come fare quindi per ottenere questo? Certamente non attraverso la rabbia, la gelosia, l’avidità o l’odio, ma attraverso l’amorevole gentilezza, una mente aperta e la sincerità.” Il film è il viaggio di Tenzin Gyatso che perse la libertà a quindici anni e il suo paese a ventiquattro. In tutti questi anni ha vissuto in esilio come un profugo. Dalla sua terra non arrivavano che notizie tristi. Egli tuttavia è sempre sembrato essere in pace. Vincere il dolore è l’eterna ricerca dell’umanità. L’illusione di avvertire come permanente ciò che è passeggero induce all’errore e porta alla distruzione.

Martedì 10 gennaio 2012
dalle 1.55 alle 2.00
EVELINE

Mercoledì 11 gennaio 2012
dalle 1.55 alle 2.00
VENT’ANNI PRIMA

Giovedì 12 gennaio 2012
dalle 1.55 alle 2.00
Fuori Orario cose (mai) viste

Julio Bressane

Venerdì 13 gennaio 2012
dalla 1.45 alle 4.30
Fuori Orario cose (mai) viste
presenta
Julio Bressane: estrarre corpi dalla terra
a cura di Roberto Turigliatto
con i film

VIOLA CINESE
(Viola chinesa, Brasile, 1975,  col., v.o. sottotitoli italiani, 8’)
prima visione TV
Regia: Julio Bressane
Con: Julio Bressane, Grande Otelo

Un manifesto improvvisato di arte poetica con Bressane che dialoga con Grande Otelo, la grande star della chanchada. E anche provocazione totale contro il cinema brasilano: “L’arte è conflitto, anormalità, dunque il cinema è erotico”.

L’AGONIA
(A Agonia, Brasile, 1976, col., 1976, v.o. sottotitoli italiani, 84’)
prima visione TV
Regia: Julio Bressane
Con: Joël Barcelos, Maria Gladys, Grande Otelo, Wilson Gray

Testi e citazioni: Fernando Pessoa, canzoni popolari, Limite di Mario Peixoto (“rifatto” in due sequenze), El Dorado di Marcel L’Herbier
Un assassino e una veggente si incontrano su una strada deserta. Lui al volante di una Chevrolet, lei camminando sull’asfalto. Lui le offre un passaggio, lei esita un istante,  i due cominciano un amore insolito, un amore marginale, dove il tedio cede molte volte il posto alla tragedia, creando l’agonia di un giorno festivo trascorso nell’abisso. “Nella mia testa avevo reinterpretato l’opera di Pessoa in un senso di humour, di ironia etilica, nella quale quei testi sembrano avere la loro vita. Con la dizione di Maria Gladys, la sua inflessione,  quei testi diventano una rilettura di Pessoa. La grande lirica in un altro ritmo, un altro momento. Maria Gladys è uno strumento unico. Tutto in A Agonia è impossibile ed ebbe il destino dell’impossibile, il film non fu mai mostrato a nessuno: Pensate al cinema mondiale, chi parlava allora di L’Herbier? E di Limite, che era allora una cometa invisibile, fuori della Galassia? All’interno del film c’è un capitolo intitolato “Limite e Trasgressione di Limite” Sono circa dieci minuti, ho voluto mostrare le figure di linguaggio di Limite. Perche l’antropofago fui io, capite?” (Julio Bressane)

CINEMA INNOCENTE
(Cinema inocente, Brasile, 1980, b/n e col., v.o. sott.li it., 40’)
prima visione TV
Regia: Julio Bressane
Con: Julio Bressane, Radar (Leovigildo Cordeiro) Nunes Pereira

Bressane nelle vesti di reporter intervista Radar, montatore di centinaia di film, soprattutto pornochanchadas, in una zona di Rio dedita alla prostituzione. Parodia del reportage televisivo, riflessione sulla censura, citazioni dal kinetoscopio di Edison e da Pessoa, e alla fine incontro un Marcel L’Herbier inventato. “Feci un chiasmo, una giravolta: il cinema innocente è il cinema pornografico. Servendomi di Pessoa ho fatto un documentario di finzione, di invenzione. Ho usato anche l’autoironia, il montatore mi tratta come se fossi un cineclubista, sbaglia il mio nome, racconta storie che io prendo per vere. Ma c’è anche un altro aspetto del film, che è sotteso al testo di Pessoa, e che è l’esclusione. Non solo la censura ufficiale ma un’impostura che ci coinvolge tutti: Perché un determinato cinema non può stare nella storia del cinema. Allora ho fatto questo capovolgimento: cinema innocente” (Julio Bressane)

Sabato 14 genaio 2012
dalla 01.20 alle 7.05
Sorveglia(n)ti con o senza camera (vuota)
a cura di
Fulvio Baglivi e Lorenzo Esposito

DINNI E LA NORMALINA
Ovvero la videopolizia psichiatrica contro i sedicenti nuclei di follia militante
(Italia 1978, col., 28’)
prima visione TV
Regia: Alberto Grifi

È costruito con due materiali diversi: videotape “militanti” in bianco e nero registrati nel 1976-77 durante le contestazioni al convegno di antipsichiatria organizzato a Milano da Armando Vermiglione e un racconto di fantapolitica. In questo ultimo si ipotizza che lo Stato attraverso una sua droga, la normalina, i cui effetti stabilizzanti durano 8 mesi, con successiva, dolorosa, crisi di astinenza, trasformi tutti i cittadini in impiegati e operai modello desiderosi di sottoporsi al trattamento. Alcune partite avariate di normalina creano però gruppi clandestini di dissidenti e terroristi. La videopolizia si serve dei videotape per sgominarli e sta per mettere le mani su una leader Dinni quando lei si sveglia. Era un sogno. Ma la realtà non sarà più tenera…

PIANO SUL PIANETA (malgrado tutto, coraggio Francesco!)
(Italia, 2010 b/n, 80’)
prima visione TV
Regia: Fabrizio Ferraro
Con: Andrea Ferraro, Antonio Sinisi, Roberto Ferraro, Diana Pucci, Marco Teti, Leonardo Viola, Maria Galatro, Marta Reggio, Lorenzo Pampallona, Marco Di Segni, Maurizio Mequio, Gianluca Santucci, Luciano Levrone, Daniele Miglio, Pamela Sabatini, Luigi Giubertoni, Michele Liberati, Orlando Speranza, Adolfo Caposotto, Franco Borboni

Roma. Manicomio S. Maria della Pietà. Alcune persone non possono uscire dal parco e non possono entrare nei vecchi padiglioni. Ma un giorno… Non è un film sul manicomio, ma piuttosto un film girato nel manicomio, che corrisponde «all’idea di un cinema partecipativo e necessario, come lo sono tutte le persone che si sono incontrate nel film per realizzarlo. Persone che vivono e respirano quel paesaggio, così da riuscire a fare una vera e propria autobiografia collettiva» (Fabrizio Ferraro).

TITICUT FOLLIES
(Usa, 1967, b/n, v.or.sott.it., 84′)
Regia: Frederick Wiseman, John Marshall
Girato presso la Massachusetts Correctional Institution-Bridgewater tra il 22 aprile e il 29 giugno 1966.

Il primo film di Wiseman, crudo documentario sul manicomio criminale di Bridgewater, è stato per anni l’unico film americano sottoposto a restrizioni giudiziarie per motivi diversi dall’oscenità o dalla sicurezza nazionale – non poteva essere proiettato al pubblico senza il permesso del Commonwealth of Massachussets – nonostante nessuno dei pazienti ripresi nel film o delle loro famiglie, abbia mai fatto causa al suo autore. Il divieto è stato revocato soltanto nel 1991. Titicut Follies è il titolo del musical messo in scena dagli ospiti dell’istituto, le cui scene aprono e chiudono il documentario, a indicare non solo una forte consapevolezza linguistica del film ma anche la paradossale natura di performance attribuita alla malattia mentale all’interno dell’istituzione psichiatrica, che continuamente obbliga i pazienti ad “andare in scena” per osservarli e giudicarli.

MICHELE ALLA RICERCA DELLA FELICITÀ
(Italia, 1978, col., 23’)
di Alberto Grifi e Guido Blumir

Realizzato in video con Guido Blumir, il film è un ritratto crudo e disperato sulla condizione disumana dei detenuti, esseri in clausura coatta e dimenticati dal resto della società.

RaiTre – Fuori Orario



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