Fuori Orario cose (mai) viste
dal 6 al 11 febbraio 2012
RaiTre | Fuori Orario cose (mai) viste
di Ghezzi, Baglivi, Di Pace, Esposito, Francia, Fumarola, Giorgini, Melani, Turigliatto e Bendoni
Lunedì 6 febbraio 2012 | dalle 1.05 alle 3.00
FRAMMENTI DI EUROPE
VIDEODIARI DI MAURO SANTINI: COSA CHE FUGGE (Prima Visione Tv)
Italia, 2008, col., 5’
Regia, fotografia, suono, montaggio, produzione: Mauro Santini
Un corpo e il volto di una donna ripresi in bianco e nero diventano un vero e proprio schermo su cui scorrono immagini di un paesaggio in movimento. «Cosa che fugge nasce dalla stratificazione di più immagini che si sovrappongono e che fondendosi danno vita a un’immagine nuova; così anche il suono è dato da più bande sonore, dilatate e riversate, che generano altro da ciò che sono singolarmente: un insieme corale.» (M. Santini)
FLÒR DA BAIXA (Prima Visione Tv)
Italia, 2004, col., 10’
Regia, fotografia,suono, montaggio, produzione: Mauro Santini
Flor de Baixa è una vecchia pensione dalle finestre vuote, o un’eco, un rimando di un’immagine sognata o veduta da altri, deformata e alterata da visioni precedenti. Flòr da Baixa è una donna che aspetta da sempre, o da sempre attesa; è una linea di confine dove tutto è da definire, tutto può mutare, dove il buio cupo e il male di vivere possono scomparire ravvivandosi semplicemente i capelli, volgendosi, verso un raggio di sole. “In Flòr da baixa il passato non si presenta più sovrapponendosi o bruciando il presente, ma fa parte dell’immagine stessa, alterandola e deformandola dall’interno. Così una vecchia pensione dalle finestre vuote diventa un’eco, un rimando di un’immagine sognata o veduta da altri. Al balcone, una donna che aspetta da sempre, o da sempre attesa… E’ un video sulla distanza, sul viaggio, la lontananza, l’attesa di un ritorno, il tempo che consuma le cose, la neve che nasconde e conserva i sentimenti su qualcosa che manca, sempre.” (M. Santini)
DA QUI, SOPRA IL MARE (Prima Visione Tv)
Italia, 2003, col., 10’
Regia, fotografia, suono, montaggio, produzione: Mauro Santini
“Nato dall’affacciarsi alla finestra di una casa abbandonata e dal fare propria la vita che altri hanno vissuto tra quelle pareti domestiche, Da qui sopra il mare cerca di ritrovare il tempo attraverso stanze, corridoi e muri che rimandano fantasmi del passato (…) Non lavoro mai sulla base di una sceneggiatura o di un testo predefinito: le immagini che fermo sono "vere", documentano un mio vissuto, una sorta di diario quotidiano, sempre filtrato però dal mio stato d’animo nel momento della ripresa. Nascono perciò già alterate, sfocate e sovraesposte, o buie e indistinte, così come le pagine di un journal intime risentono (nella scrittura, nella stessa pressione della penna o nella delicatezza di un tratto a matita o di un disegno) della sensibilità di chi scrive. Accumulo immagini su immagini senza un motivo apparente; poi una fra queste prende il sopravvento, diventa necessaria e motiva un nuovo lavoro trascinando con sé le altre.” (M. Santini)
PETITE MÉMOIRE (Prima Visione Tv)
Italia, 2003, col., 6’
Regia, fotografia, suono, montaggio, produzione: Mauro Santini
Petite mémoire racconta di un volto di donna dimenticato e del tentativo di fare luce nella memoria, di ridare tratti chiari a ciò che è indistinto. Ma quanto più ci si avvicina, tanto più il volto svanisce, portato via da altre immagini pronte a reclamare la stessa attenzione, e al termine del viaggio, fermi in una stazione vuota, si resta col dubbio che fuori dal finestrino siano passate soltanto le proprie proiezioni, o quelle di altri viaggiatori; che i tapis-roulants della memoria ci abbiano illuso ancora, noi e le nostre valige vuote.” (M. Santini)
FERMO DEL TEMPO (Prima Visione Tv)
Italia, 2003, col., 7’30”
Regia, fotografia, montaggio, produzione: Mauro Santini
Musica, suono: Matia Costantini, Mauro Santini
Fermo del tempo è un video sulla memoria e i ricordi che ossessionano e sfuggono. Nasce dalla foto di uno scuolabus dove, fra i bambini affacciati a guardare la pioggia, scopro lo sguardo di Giacomo, così simile a quelle delle mie foto d’infanzia. Nella distanza che separa un padre da un figlio, la pioggia nasconde le lacrime e confonde i volti: passato e presente si mescolano in un unico istante, dilatato, allungato come un elastico che unisce, avvicina e allontana.” (M. Santini)
DA LONTANO (Prima Visione Tv)
Italia, 2002, col., 9’
Regia, fotografia, suono, montaggio, produzione: Mauro Santini
Da lontano giungono immagini di un passato quasi dimenticato o tanto remoto da non appartenerci più, di luoghi sconosciuti o di un tempo ancora a venire, che si rivelano agli occhi stanchi di assonnati viaggiatori. Un uomo, una donna, forse un addio… o solo una foca e un pinguino che giocano a rincorrersi; i loro versi diventano voci che ci parlano con le parole di chi sembra non esserci più e si nasconde e gioca e ci soffia sul collo e si mostra a volte dietro i vetri, in un riflesso.
«Da lontano prosegue e forse chiude un percorso sul viaggio e la memoria iniziato con Di ritorno e proseguito poi con Dietro i vetri. Il tentativo è quello di ampliare la dimensione della memoria a spazio temporale indefinito; le immagini appartengono al passato o a un tempo a venire.» (M. Santini)
DIETRO I VETRI (Prima Visione Tv)
Italia, 2001, col., 11’
Regia, soggetto, fotografia, suono, montaggio, produzione: Mauro Santini
Dietro i vetri si muovono colori, ombre, macchine di latta, pesci rossi; si sentono suoni, rumori, eco di voci e di ricordi. A volte passa un aereo.
«Questo video prosegue il viaggio nella memoria iniziato con Di ritorno. Lì il movimento conduceva a un luogo ben definito, fisico anche se non più presente. In Dietro i vetri il viaggio è invece puro muoversi verso un non-luogo, ci si perde fra i colori, i ricordi. Ci si trova fermi a guardare una nuvola, ci si dissolve…» (M. Santini)
DI RITORNO (Prima Visione Tv)
Italia, 2001, col.,11’30”
Regia, fotografia, montaggio, produzione: Mauro Santini | suono: Mario Mariani | Voce fuori campo: Mauro Santini
“Realizzato in seguito alla perdita di mio padre, Di ritorno è un video a me molto caro perché intimamente popolato di voci, suoni e persone che non ci sono più. Al movimento del treno che mi riconduce alla casa dell’infanzia, evocata da una notte insonne, si affianca un movimento emotivo a ritroso. Forse l’unica possibilità d’incontro sta nel non muoversi, nell’attesa.” (M. Santini)
DOVE SONO STATO (Prima Visione Tv)
Italia, 2000, col., 27’
Regia, fotografia, suono, montaggio, produzione: Mauro Santini | Musica: Spain, Sparklehorse, Tortoise | Voce fuori campo: Corso Salani
Dove sono stato è un film che racconta la scomparsa improvvisa di un uomo durante un viaggio, e di un amico che si muove sulle sue tracce lasciando messaggi della sua ricerca a una segreteria telefonica. Tutte le riprese sono state realizzate in Portogallo nel 1994 e poi montate a distanza di sei anni, seguendo passaggi obbligati e costruendo la storia su luoghi e volti già esistenti, ai quali viene assegnato un tempo e un ruolo loro estraneo, divenendo inconsapevoli compagni di viaggio.
La voce che racconta e dà testimonianza di questa ricerca è quella di Corso Salani, che partecipò a questo film, sostituendo la sua voce a quella del regista, che compariva nella prima versione presentata alla Mostra di Pesaro e a Bellaria nel 2000. "Ho incontrato Corso per la prima volta ad Ancona, dove si trovava per presentare un suo film, bellissimo, dal titolo Occidente. Avevo da poco terminato Dove sono stato, presentandolo a Pesaro e Bellaria: avevo dubbi sulla mia voce che accompagnava in maniera stentata le immagini, ma allo stesso tempo temevo che un attore avrebbe reso falso il mio diario di viaggio. Gli lasciai una copia: lui mi richiamò parlandomi con grande slancio del film, nel quale aveva trovato molti elementi di consonanza con il suo cinema e così gli proposi di sostituire la mia voce con la sua. Partecipò al mio film senza nessun compenso e rimasi stupito dalla sua generosità in un primo momento: poi l’amicizia che nacque da quell’incontro e la frequentazione degli anni successivi, mi mostrarono un uomo in grado di donarsi con grande passione a chi sentiva vicino alla sua idea di cinema." (M. Santini)
Lunedì 7 febbraio 2012 | dalle 1.55 alle 2.00
EVELINE
Lunedì 8 febbraio 2012 | dalle 1.55 alle 2.00
VENT’ANNI PRIMA
Lunedì 9 febbraio 2012 | dalle 1.55 alle 2.00
FUORI ORARIO
Venerdì 10 febbraio 2012 | dalle 1.45 alle 7.25
FOTOGRAMMI: disabitazioni, spazio invisibile per tutti
a cura di Donatello Fumarola
CITTA’ NUOVA – LA CASA A RICHIESTA (Prima Visione Tv)
Ville nouvelle – Le logement a la demande, Francia, 1975, col., durata 52′ circa; v.o.sott.it.
Regia: Eric Rohmer
Prima parte di una serie di 4 puntate di un programma televisivo realizzato da Rohmer sull’architettura e l’urbanistica degli insediamenti urbani di nuova installazione alla periferia di Parigi negli anni ’70. L’intento è molto didattico, rosselliniano. All’interno, interventi di urbanisti, architetti, e nuovi (aspiranti) inquilini, a costituire una mappatura, le linee di un paesaggio (geografico e umano) in costruzione.
Nella prima puntata il tema affrontato riguarda la pratica di costruire appartamenti in base alle esigenze e alle richieste spaziali di chi ci andrà ad abitare.
NEWS FROM HOME / NEWS FROM HOUSE
Israele/Francia/Germania, 2005, col., 99′; v.o.sott.it.
Regia: Amos Gitai
Ultima parte di un progetto girato da Gitai nel corso di venticinque anni, che racconta la storia di una casa di Gerusalemme e dei suoi abitanti. Facendo seguito ai precedenti House e A House in Jerusalem, già trasmessi da Fuori Orario, Gitai racconta ancora una volta i rapporti tra israeliani e palestinesi, tra abitanti passati e presenti. Il vecchio spazio comune si e’ ormai decomposto nello spazio mentale dell’esilio, interiore o esteriore.
CHELSEA ON THE ROCKS
Usa 2008, col, 85’, v.o. sott. it.
Regia: Abel Ferrara | Con: Grace Jones, Giancarlo Esposito, Bijou Phillips, Jamie Burke, Christy Scott Cashman, Dennis Hopper, Ethan Hawke, Milos Forman, Andy Warhol, William S. Burroghs, Janis Joplin, Stanley Bard, Adam Goldberg, Gaby Hoffmann, Vito Acconci, R Crumb, Lola Schnabel.
Costruito nel 1883 ma divenuto un albergo solo nel 1902, il Chelsea Hotel di New York è il simbolo dell’ambiente artistico e bohemiene newyorkese. Tra gli ospiti più celebri del Chelsea sono da annoverare Bob Dylan, Stanley Kubrick, Arthur Miller, Joni Mitchell, Dee Dee Ramone, Dylan Thomas, Mark Twain, Tennessee Williams, Milos Forman, Patti Smith, Dennis Hopper, Warhol, Leonard Cohen, Tom Waits, Courtney Love, Sam Shepard, Charles Bukowski, Jimi Hendrix, Sid Vicious e tanti altri. Attraverso filmati d’archivio, interviste agli attuali proprietari e gestori dell’albergo e testimonianze degli ospiti di ieri e di oggi, Abel Ferrara rende omaggio con questo documentario ad un luogo entrato nel mito.
Sabato 11 febbraio 2012 | dalle 1.40 alle 7.00
FOTOGRAMMI: disabitazioni, spazio invisibile per tutti
a cura di Donatello Fumarola
CITTA’ NUOVA – INFANZIA DI UNA CITTA’ (Prima Visione Tv)
Ville nouvelle – Enfance d’une ville, Francia, 1975, col., durata 52′ circa v.o.sott.it.
Regia: Eric Rohmer
Seconda parte di una serie di 4 puntate di un programma televisivo realizzato da Rohmer sull’architettura e l’urbanistica degli insediamenti urbani di nuova installazione alla periferia di Parigi negli anni ’70. L’intento è molto didattico, rosselliniano. All’interno, interventi di urbanisti, architetti, e nuovi (aspiranti) inquilini, a costituire una mappatura, le linee di un paesaggio (geografico e umano) in costruzione. Nella Seconda puntata il tema affrontato riguarda la nascita di una "città nuova", la sua progettazione, i desideri che vi confluiscono, le possibilità costruttive, la scelta della topografia cittadina
IL DISTRETTO DI TIEXI
Tiexi Qu, Cina, 2003, col., v. o. con sott. it.
Regia: Wang Bing
A Shenyang, nella Cina profonda, Tiexi è un gigantesco complesso industriale nato ai tempi dell’occupazione giapponese, e sviluppatosi negli anni fino a contare un milione di operai. Wang Bing, fra il 1999 e il 2001, filma l’agonia dei luoghi, delle cose, degli uomini e delle donne come la fine di un’epopea.
“Raccogliere le tracce di un mondo che se ne va è una delle vocazioni primarie del documentario. Questo cineasta riprende umilmente il cinema da zero, come un nuovo Griffith.”
La prima parte del film documenta le difficili condizioni di vita dei lavoratori disoccupati in seguito alla dismissione delle attività industriali.
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