Uovo performing arts festival 2012
21-25 marzo 2012, Milano
2012.uovoproject.it
«Dieci anni in cui la radicalità performativa si è imposta come linguaggio e formato. Uovo è stato ed è luogo del rischio, della scoperta, del possibile “fallimento” di un’artista. Abbiamo pensato, per questa decima edizione, di coinvolgere alcuni degli artisti che hanno segnato la storia del festival e le giovani realtà in cui crediamo e che abbiamo sostenuto negli ultimi anni. Ad una di loro, pathosformel, è stato affidato un progetto curatoriale autonomo interno al festival. Un’edizione non nostalgica e celebrativa ma rivolta al futuro. La storia di Uovo è domani»
Dieci anni di Uovo. Dieci anni che hanno posizionato la perfoming art al centro della scena ridefinendo l’idea stessa di festiva l. Dieci anni nei quali Uovo ha saputo rinnovarsi costantemente, mescolando linguaggi e formati, affrontando il rischio per declinarsi in direzioni sempre differenti e dar vita a progetti “paralleli” in grado di rinforzarne la vocazione indisciplinata: SuperUovo, Uovokids, Uovo Music, Uovo à la coque, UovoTv.
Il formato di questa edizione 2012 di Uovo performing arts festival, realizzata con il sostegno del Comune di Milano, vedrà protagoniste alcune della presenze più significative della propria storia, artisti che hanno contribuito a costruire la fisionomiadel festival in questi dieci anni e realtà che ne hanno sposato la filosofia indisciplinare, caratteristica del suo approccio trasversale alle arti.
Non una edizione celebrativa rivolta al passato ma uno sguardo curioso al futuro grazie anche alla presenza di una giovane generazione di artisti che Uovo ha sostenuto fin dal loro esordio: Plumes dans la tête, Dewey Dell, pathosformel. Un’edizione particolarmente attenta alla scena italiana a conferma delle sua peculiarità e vivacità anche in ambito europeo.
La decima edizione presenterà infine un ampio e importante progetto video Memories, proiezione di alcune delle più suggestive performance delle nove edizioni di Uovo. Un progetto sulla memoria del contemporaneo (ma anche sulla scoperta) per offrire l’opportunità anche ad un pubblico più giovane di confrontarsi con la storia del festival e con il lavoro di alcuni dei più interessanti artisti della scena contemporanea. Tutti gli avvenimenti di questa decima edizione di Uovo performing arts festival saranno come sempre documentati in tempo reale con materiali video e fotografici su UovoTv.
William Forsythe (US/DE)
— Solo; Antipodes I / II; Suspense
videoinstallazione • prima italiana
William Forsythe, vincitore nel 2010 del “Leone d’Oro” alla carriera alla Biennale di Venezia, è uno dei più importanti coreografi al mondo.
Con la sua varia produzione teatrale, concepita dal suo pensiero coreografico in continua evoluzione, ha creato alcuni dei più grandi capolavori della danza contemporanea. Dopo quasi dieci anni di assenza dal nostro Paese con una propria compagnia, William Forsythe presenta una videoinstallazione di grandi dimensioni inedita per l’Italia.
Triennale di Milano | 21 marzo 18.30-20 | 22 marzo 10.30-22.30 | 23-25 marzo 10.30-20
Dewey Dell (IT)
— Tuono
site specific performance • 30′
Dewey Dell è una delle giovani realtà più eclettiche e promettenti del panorama internazionale.
Nei loro lavori la musica nasce a volte anticipando le figure, altre volte seguendole, altre ancora fuoriesce insieme a loro. Il suono ha il potere di rendere vivi i personaggi inventati, e far sì che il loro aspetto appaia naturale e non costruito. È difficile capire ogni volta i confini tra musica e gesti. È un unico imprescindibile, un tempo totale, che di volta in volta viene messo in crisi per poter essere inventato ancora. Immagini di pochi istanti generate dall’urgenza di rendere concrete visioni nate direttamente dal suono. Tuono.. Dewey Dell sono Agata Castellucci, Demetrio Castellucci, Teodora Castellucci, Eugenio Resta. musiche originali Demetrio Castellucci / Black Fanfare. Dewey Dell fa parte del progetto Fies Factory
Teatro Franco Parenti | 21 marzo 22.00
Jérôme Bel (FR)
— Véronique Doisneau
proiezione • durata 37′
Véronique Doisneau nasce dall’incontro tra due universi, quello di Jérôme Bel, coreografo iconoclasta, e quello della culla della danza classica, Le Ballet de l’Opéra de Paris.
Jérôme Bel ha assistito per due anni alle produzioni coreografiche della compagnia e, scoprendo questo mondo, ha scelto di non mettere in luce le “étoiles” o i primi ballerini, ma di dare la parola a un’artista del corpo di ballo. Sotto la forma dell’autoritratto, Véronique Doisneau, che al momento della creazione era a un anno dal lasciare il Balletto, evoca così la sua condizione di danzatrice, confida con umorismo le sue preferenze, i momenti che l’hanno fatta soffrire, quelli che l’hanno riempita di gioia, la sua realtà… Ideazione Jérôme Bel coproduzione Opéra National de Paris con Véronique Doisneau estratti di balletti tratti da Jean Coralli e Jules Perrot (Giselle), Merce Cunningham (Points in Space), Mats Ek (Giselle), Rudolf Nureyev (La Bayadère – Marius Petipa / Le lac des cygnes – Marius Petipa e Lev Ivanov)
Teatro Franco Parenti | 21-22 marzo 19.00-23.00
pathosformel + port-royal (IT)
— Alcune primavere cadono d’inverno
performance • durata 40′
«Il progetto attorno ad Alcune primavere cadono d’inverno nasce dalla volontà di creare un universo di linguaggio di gesti apparenti …come può capitare di scoprire nel movimenti di oggetti leggeri in una giornata di vento, così come nella semplice sovrapposizione di piccoli massi: è la creazione di un paesaggio inanimato che tende all’umano, e che parla una lingua propria che improvvisamente si apre al dialogo.»
Di Daniel Blanga Gubbay, Paola Villani e con Stefano Leone musiche originali live port-royal produzione pathosformel coproduzione Fondazione Musica per Roma, Centrale Fies. pathosformel fa parte del progetto Fies Factory e di APAP Network
Teatro Franco Parenti | 21 marzo 21.00
Compagnia Virgilio Sieni (IT)
— Nei Volti
performance • durata 60′
Con questo nuovo lavoro, il più importante coreografo italiano torna alla dimensione dell’assolo, dopo lo storico e celebrato Solo Goldberg.
L’ispirazione viene dai volti di persone che hanno resistito: persone non famose, presenze marginali. In forte relazione con la dimensione dell’immagine, la danza si declina come memoria di un viso, di un gesto, di un corpo, di un’azione. Carico di echi e risonanze, il movimento del danzatore costruisce pitture, storie, esperienze: meditazioni solitarie che rivelano allo spettatore la stratificazione di significati racchiusi in volti, pose e figure. Un corpo animato dal pensiero, di forte impatto emotivo. Di e con Virgilio Sieni, con la partecipazione di Egeo Mantovani.
Teatro Franco Parenti | 22 marzo 21.00
Nick Steur
— Freeze!
performance • prima italiana
Concentrandosi insieme a lui in silenzio si vivrà un’esperienza meravigliosamente emozionante. La sua capacità di concentrazione è infinita e tende quasi alla meditazione zen. Nick Steur è cresciuto vicino a un fiume. Ha sviluppato un rapporto speciale con i sassi: piccoli, grandi, rotondi, irregolari. Tenere in equilibrio pietre è una cosa naturale per lui. Quando lo si osserva in scena durante Freeze! non si deve pensare che usi dei trucchi, o della colla. Bisogna lasciarsi trasportare, entrare in sintonia con Nick e dimenticarsi della frenesia della nostra vita quotidiana. Concentrandosi insieme a lui in silenzio si vivrà un’esperienza meravigliosamente emozionante. Ideazione, testo e performance Nick Steur coproduzione Het Huis van Bourgondië.
Teatro Franco Parenti | 21 marzo 20-22.30
Socìetas Raffaello Sanzio/R.Castellucci (IT)
— Storia contemporanea dell’Africa. Vol. III
performance • durata 12′
Romeo Castellucci mette in scena questa performance con i suoi sei figli.
È la storia di un gesto abbastanza conosciuto: mettersi in ginocchio.
« Ho pensato a tutti quelli che si sono inginocchiati e ho immaginato i loro gesti sovrapposti nella storia e nello spazio. Uno sopra l’altro, fino ad arrivare alla condensazione del gesto in una materia congelata in un arco di forza. Ho attraversato la storia di questo gesto: un colpo senza l’ego, nessun movimento inutile, cinetica della stasi, assoluto potenziale immobile. E poi: davanti a cosa inginocchiarsi? Da dove viene questo bisogno ora? » Romeo Castellucci | Azione di Romeo Castellucci con la partecipazione di Teodora Castellucci, Demetrio Castellucci, Agata Castellucci, Cosma Castellucci, Sebastiano Castellucci, Eva Castellucci collaborazione Istvan Zimmermann – Giovanna Amoroso produzione Socìetas Raffaello Sanzio in coproduzione con Centrale Fies.
Cattedrale – Fabbrica del Vapore | 24 marzo 19.15-20
Memories
Triennale di Milano | 21-22 marzo 11.30-20
Teatro Franco Parenti | 23 marzo 18-24 | 24 marzo 15-21
Una selezione non esaustiva e arbitraria, un progetto sulla memoria del contemporaneo (ma anche sulla scoperta) per offrire l’opportunità anche ad un pubblico più giovane di confrontarsi con la storia del festival e con il lavoro di alcuni dei più interessanti artisti della scena contemporanea.
consulta il programma su Uovo
G. Chico/B. Matijević (FR/IT/HR)
— Forecasting
performance • prima italiana • durata 50′
Giuseppe Chico e Barbara Matijević, presentano in prima italiana l’ultima parte della trilogia “Una teoria della performance a venire, o il solo modo di evitare un massacro è diventarne gli autori?”.
Con Forecasting, ospitato all’ultimo Festival d’Avignone, gli artisti Giuseppe Chico e Barbara Matijević, duo di straordinaria forza espressiva, presentano in prima italiana l’ultima parte della trilogia “Una teoria della performance a venire, o il solo modo di evitare un massacro è diventarne gli autori?”, dopo il successo ricevuto a Uovo nel 2010 con I am 1984 e Tracks. In questa nuova performance lo sguardo si sposta dal passato al futuro, la cui validità e il cui significato sono messi a repentaglio dai meccanismi della società del consumismo. Utilizzando argute tecniche narrative che giocano sulla coesistenza e giustapposizione di contenuti, questa divertente e curiosa performance provoca il pubblico a riflettere sulle trasformazioni che l’era di internet e del digitale esercitano sulle nostre abitudini fisiche e i nostri processi mentali. Ideazione Giuseppe Chico, Barbara Matijević.
Teatro Franco Parenti | 23 marzo 20-22
pathosformel (IT)
— Don’t be afraid of the clocks
installazione
L’installazione site specific di pathosformel per questa edizione di Uovo parte nuovamente dall’osservazione del casuale per proporre una seconda ricostruzione di relazione impostata sul doppio. È la ricostruzione in laboratorio delle possibilità di un dialogo a due e la sua disperata e impossibile sistematicizzazione, o forse l’occasione per osservarci dall’esterno e scoprirci soggetti a delle regole note. Di Daniel Blanga Gubbay, Paola Villani.
Teatro Franco Parenti | 22-23 marzo 19-23
Plumes dans la tête (IT)
— Stato di Grazia
performance • prima italiana | durata 25’
Tappa speciale dell’opera Formazione Pagana con un allestimento ad hoc per Milano, Stato di Grazia. Silvia Costa, giovane artista tra le più affascinanti della nuova scena italiana, prosegue il gelido e netto percorso poetico iniziato con Insorta distesa (Uovo 2011). Questo nuovo assolo conferma la vocazione di Plumes dans la tête ad un’indagine tanto visiva quanto spirituale del corpo e dello spazio. La performer esplora l’idea di corruzione e di deviazione, sia in senso morale che spaziale. Al centro della scena un’immagine pregnante: una figura inclinata si staglia nella luce. Ma non si tratta una luce naturale. Come nelle icone, l’oro fa da sfondo e l’immagine si rivela in un unico tratto, senza ombre né contorni. Tutto avviene alla luce di quell’oro. Di e con Silvia Costa, disegno sonoro Lorenzo Tomio, disegno luci Fabio Berselli, sculture di scena Plastikart Studio Zimmermann & Amoroso e Vito Matera.
Teatro Franco Parenti | 22 marzo h20 – 23 marzo h21
Luca Del Pia (IT)
— La nascita della bellezza
mostra fotografica
Lo sguardo del fotografo attraversa un immaginario, che scopre in nuce “l’immaginario” del teatro di ricerca contemporaneo. Dall’ormai lontano 1981, anno in cui Romeo Castellucci, Chiara Guidi e Claudia Castellucci fondano la Socìetas Raffaello Sanzio, il loro teatro ha compiuto ben più di un giro del mondo, ma solo in rare occasioni è stata accolta la sfida di una mostra. A Uovo vengono presentate fotografie di Luca Del Pia precedentemente esposte al Museum of Contemporary Art di Chicago e al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Dall’Amleto. La veemente esteriorità della morte di un mollusco del 1992, al pluripremiato Genesi. From the Museum of Sleep del 1999, lo sguardo del fotografo attraversa un immaginario, che scopre in nuce “l’immaginario” del teatro di ricerca contemporaneo.
Teatro Franco Parenti | 21-24 marzo
Viva Uovo + Club To Club!
— Actress / O / Spencer
live & dj set
Uovo compie dieci anni, e Club To Club porta candelotti invece di candeline invitando tre ospiti d’eccezione.
Numbers spedisce a Milano il suo agente speciale e co-fondatore Spencer, emissario del mix unico tra UK funky e dubstep del collettivo scozzese. Il tenebroso e controverso Actress, impegnato lo scorso anno con il progetto africano di Damon Albarn e i remix per i Radiohead, presenta il suo nuovo album R.I.P., ispirato al Paradise Lost di Milton; O (leggi One Circle) è mostro sonico a tre teste degli italiani Vaghe Stelle – Stargate – A:RA, che si ciba di luci, ombre e suoni inauditi.
Teatro Franco Parenti | 24 marzo h21.30
Uovo performing arts festival 2012
21-25 marzo 2012, Milano
2012.uovoproject.it
tutte le immagini a corredo dell’articolo sono opera di Luca Del Pia