…hanno cambiato faccia
CINECLUB DOMENICA UNCUT
Domenica 17 febbraio 2013
Presso KINESIS
via Carducci 3 Tradate (Varese)
PROIEZIONE GRATUITA
Ore 18.30
…HANNO CAMBIATO FACCIA di Corrado Farina, 1971.
Ore 21.00
BRANDED di Jamie Bradshaw, Aleksandr Dulerayn, 2012.
Branded
…HANNO CAMBIATO FACCIA
Alberto (Giuliano Disperati), un semplice impiegato di una multinazionale, viene convocato in una villa in montagna dal megadirettoregenerale Giovanni Nosferatu (Adolfo Celi) il quale gli annuncia che sarà nominato suo successore. Dopo l’ovvia sorpresa, Alberto inizia ad avere dei dubbi sui metodi che vengono usati da Nosferatu e soprattutto sulla sua storia. Ad Alberto non resta che provare ad opporsi..
Opera prima di Corrado Farina che vinse meritatamente il Leopardo d’oro al Festival di Locarno del 1971. Farina, che veniva dall’ambiente della pubblicità, sapeva di cosa parlava quando, con questo film, poneva un parallelo fra i vampiri, vecchio mito horror, ed il potere (soprattutto mediatico) che condiziona la massa. “Il terrore, oggi, si chiama tecnologia”, con questa citazione di Marcuse si conclude un film che rinnova in modo inusuale il mito del vampiro, non rinunciando comunque ad alcuni elementi di riferimento come l’immortalità, la cripta e la cassa da morto.
Qui però non si tratta di un contagio che passa da morso a morso, ma piuttosto del potere e dei mezzi di questo visti come una nuova alchimia che droga il popolo. Farina non cerca di costruire un mystery, il nome di Giovanni Nosferatu tradisce volutamente ogni possibile enigma, ma punta tutto sulla critica sociale. Datato nella ferocia con cui si scaglia contro il potere, debitrice dei movimenti politico culturali del ’68, il film comunque mantiene la sua forza proprio per il fatto di aver illustrato la manipolazione masmediatica (e la corruzione diffusa) alla quale tutt’oggi assistiamo. Della serie “non cambia mai nulla”…se non le facce! Hanno cambiato faccia è un film silenzioso, con dialoghi sparuti ma belli, che potrebbe fiaccare l’attenzione dello spettatore non avvezzo al cinema di concetto.
L’atmosfera della villa di Nosferatu (un Adolfo Celi come al solito magnetico), immersa nella nebbia e nel mistero, istilla tensione e paura anche se non ci sono momenti palesemente terrorizzanti. La tecnologia ed il marketing all’inizio del film si prestano a momenti quasi comici, come ad esempio quando Alberto si siede sulla poltrona attivando la voce dello spot che illustra i pregi proprio della poltrona, oppure quando sotto la doccia il protagonista è obbligato a sorbirsi una voce che decanta le qualità del tonico rinfrescante e detergente con cui si sta lavando. Man mano che si va avanti, l’ipertecnologica villa dell’ingenier Nosferatu mostra tutta la sua inquietante pericolosità, con le Fiat 500 che fanno da cani da guardia intorno al parco, e con le riunioni alle quali partecipano tutti i rappresentanti del potere sociale, Chiesa inclusa.
A questo proposito imperdibile la scelta del nome del detersivo inquinante, e le nuove pubblicità per la diffusione dell’LSD in tutte le case; come dire che la droga “d’evasione” tipica di quel tempo ora viene usata per manipolare proprio coloro che si volevano ribellare al potere.
La frase dal film:
“La cena sarà pronta alle 19 in punto. Posso fare altro per lei?”
“Nulla che rientri nei compiti di una segretaria”
“A volte le sfere di competenza specifica di una segretaria sono terribilmente elastiche”
BRANDED
Misha è un genio del marketing. Lavora in Russia, nazione che dalla caduta del comunismo è divenuta terra di conquista da parte dei più grossi e spietati brand internazionali. Il giovane entra in un progetto rischioso: un reality show che vorrebbe trasformare una grassona in una supermodella. Ma la ragazza finisce in coma e Misha finisce a guardare le vacche in Siberia. Durante un rito esoterico gli si rivelerà la verità: è stato usato come pedina inconsapevole in un cinico piano di marketing in atto in tutto il pianeta, ordito dal massimo guru pubblicitario vivente: rendere i ciccioni le nuove icone di bellezza e dare il mondo in mano ai fast-food! Ma da quel giorno Misha avrà anche un dono miracoloso: riuscire a vedere “fisicamente” i brand, che sono in realtà enormi mostri che ci inducono desideri per poi cibarsene. Il mondo finalmente gli appare per quello che è: un incubo capitalista in cui le persone sono totalmente manipolate e soggiogate. Ma il nostro eroe ha in mente un piano rivoluzionario che muterà per sempre il mondo come lo conosciamo.
Sorprendente, divertente e arguto. Ecco le parole che possono rappresentare questo strano film di fantascienza. Parte come un film di “spionaggio pubblicitario”, ma a metà pellicola si trasforma in un fanta-movie caciarone con finale apocalittico. Visivamente è molto accattivante ed ha un ritmo serrato: pure troppo, visto che molte informazioni non vengono del tutto carpite.
Se la prima parte è una lezione di marketing strategico mondiale (“Lenin ha inventato tutto”), la seconda è un action fantapolitico pieno di mostri in guerra tra loro per i controllo delle menti dei consumatori. Fino a giungere all’originalissimo finale. Certo non può non venire in mente ESSI VIVONO come termine di paragone: mentre il film di Carpenter aveva tutti i crismi del B-movie, qui le mire sono un po più alte, anche se forse troppo confuse. Ma ci si diverte comunque un sacco. Bellissima la grafica in generale e i titoli di coda.
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