Dark Touch > Marina de Van

Leave the kids alone.
Dark Touch di Marina de Van (2013)
recensione a cura di Dikotomiko

 

Tra Dikotomiko e Marina De Van è stato amore al primo taglio. Ci ha conquistati con Dans Ma Peau, manifesto anarchico autolesionista (link@RC), politico, rosso sangue, lucidissima dichiarazione d’intenti sovversivi/autodistruttivi, cinema-corpo vivo e dirompente. Pericolosamente esaustivo: a Marina donna (e di Marina cineasta) non resta molto da mettere in scena, dopo aver divorato la sua stessa materia. Restano briciole. Magari gustose, ma sempre briciole.

 

 

Sette anni dopo il Manifesto, la nostra affascinante (come un rettile erotico) amica gira Non ti voltare, fallimentare o quasi psico-apuliafilmcommissioned-thriller, nonostante (o proprio a causa del)la presenza di Sophie Marceau e Monica Bellucci. Nel 2009, grazie ad un nomadismo produttivo che la fa carambolare ed elemosinare tra Svezia ed Irlanda, (perché anche in Francia è difficile trovare i soldi per un film che veste i sudici panni di genere -horror- e come se non bastasse si permette di toccare il tabù delle violenze sui minori, vedasi fuga in USA di Pascal Langier per The Tall Man) riesce a realizzare Dark Touch.

 

 

Abito horror, quindi, dal taglio pulito, classico e convenzionale. Scrittura e atmosfere rimandano a Stephen King (Carrie di Brian De Palma) evocando qua e là anche il Villaggio dei dannati. Impossibile non amare Neve, piccola protagonista vittima di violenze seriali da parte dei suoi genitori, che ha paura del contatto fisico ed estrema difficoltà a comunicare emozioni e sentimenti. Per fortuna c’è la telecinesi, perché se una bimba non riesce a parlare può sempre scatenare le cose attorno a lei per compiere sanguinose vendette alimentate da rabbia e dolore.

 

 

Neve mostro, dropout, freak, o più banalmente portasfiga da tenere alla larga. Fino ad una festa di compleanno che è il punto più alto del film, e politicamente affine a Dans Ma Peau: ci sembra di vedere Marina appendere i suoi striscioni militanti, e la sentiamo urlare i suoi slogan: I Bambini Di Oggi Sono I Mostri Di Domani. Bambine sedute in cerchio giocano con le loro bambole. Giocano? Avviciniamoci. Non giocano. Non secondo la nostra rassicurante ed innocente idea di gioco. Stanno martoriando le bambole.
Cavano occhi, staccano teste, le fanno a pezzi. Neve le guarda smarrita. Loro sogghignano, feroci. Perfida, politicissima, rappresentazione dell’orrore che l’età adulta alimenterà.

 

 

Il nostro palato ingordo non è soddisfatto, però.
Briciole, dicevamo.  •

Dikotomiko

 

 

Dark Touch

Regia, sceneggiatura: Marina de Van
Fotografia: John Conroy
Montaggio: Mike Fromentin
Musiche: Christophe Chassol
Casting: Louise Kiely
Production Design: Tamara Conboy
Art Direction: Gilles Balabaud
Scenografie: Cecilia Jalakas
Costumi: Lara Campbell
Effetti speciali: Linnea Hermansson (Filmgate)
Effetti visivi: Magnus Olsson, Gustav Törnroth
Produttori: Marc Bordure, Ed Guiney, Jean-Luc Ormières, Patrick Sobelman
Coproduttori: Jessica Ask
Produttori associati: Christian Holm
Produttori esecutivi: Andrew Lowe, Martina Niland, Sean Wheelan
Interpreti principali: Clare Barrett, Padraic Delaney, Robert Donnelly, Richard Dormer, Charlotte Flyvholm, Ella Hayes, Mark Huberman, Missy Keating, Katie Kirby, Laoise Murphy, Simon O’Gorman, Art Parkinson, Marcella Plunkett, Susie Power, Anabel Sweeney
Produzione: Element Pictures, Ex Nihilo, Film i Väst, Filmgate Films
Con il supporto di: Eurimages, Irish Film Board
Colore: HD
Suono: Dolby Digital
Lingua: inglese
Paese: Francia, Irlanda, Svezia
Anno: 2013
Durata: 90′

 



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