articolo pubblicato su Rapporto Confidenziale numero23 (marzo 2010), pag. 54
L’ultimo mese di vita di James Whale immaginato dallo scrittore Christopher Bram e dal regista Bill Condon.
«To ALL I LOVE,
Do not grieve for me. My nerves are all shot and for the last year I have been in agony day and night—except when I sleep with sleeping pills—and any peace I have by day is when I am drugged by pills.
I have had a wonderful life but it is over and my nerves get worse and I am afraid they will have to take me away. So please forgive me, all those I love and may God forgive me too, but I cannot bear the agony and it [is] best for everyone this way.
“The future is just old age and illness and pain. Goodbye and thank you for all your love. I must have peace and this is the only way»
Jimmy
(dal biglietto lasciato da James Whale prima di suicidarsi e rimasto segreto fino a quando, decenni dopo, il suo ex compagno, il produttore David Lewis, lo rese pubblico trasformando la sua morte da incidentale a suicidio)
James Whale giunge negli Stati Uniti dalla natia Inghilterra nel 1930, dopo avere servito come ufficiale dell’esercito nella Prima guerra mondiale e avere lavorato in teatro sia come attore che come regista. Nel 1931 ha già diretto il suo capolavoro Frankenstein, e si supererà quattro anni dopo con il seguito The Bride of Frankenstein.
Veloce la sua ascesa, altrettanto rapida la sua discesa: nel 1937, dopo il fallimento di The Road Back (seguito di All Quiet on the Western Front di Remarque, di cui diceva di avere perso il controllo artistico anche a causa di pressioni da parte della Germania nazista), la sua carriera subisce un forte rallentamento fatto di film commerciali girati solo per concludere il suo contratto con la Universal. Nel 1941, si ritira definitivamente dal mondo del cinema, se si trascura la regia di un mediometraggio nel 1949. Morirà nel 1957 suicidandosi nella piscina di casa sua a causa di seri problemi di salute che ne minano l’autosufficienza.
Il film di Bill Condon, che si basa su un romanzo di Christopher Bram, interpreta l’ultimo mese di vita del regista, spezzando il racconto con numerosi flashback, partendo proprio dalla sua attività di pittore, che aveva sostituito nei suoi interessi quella di regista. Il film si apre sull’immagine di un giovane giardiniere impegnato a lavorare in casa Whale. L’anziano lo osserva dalla finestra e ne apprezza la bellezza. Il giardiniere è eterosessuale, Whale no. Whale è un omosessuale dichiarato in un’epoca in cui Hollywood era piena di matrimoni di facciata. La relazione che si sviluppa tra i due, molto simile al rapporto tra un padre e un figlio, è forzatamente platonica. Al fianco di Whale, dopo la rottura con il suo compagno da due decenni David Lewis, il nuovo giovane compagno Pierre Foegel e la governante Hanna (la sempre bravissima Lynn Redgrave).
La relazione tra il regista e il ragazzo rappresenta l’occasione di ripercorrere la vita dell’uomo, attraverso alcuni momenti: la lavorazione di The Bride of Frankenstein, una festa con George Cukor, le acute e ironiche considerazioni del regista sul cinema.
A dare corpo e voce a Whale, lo strepitoso attore inglese Ian McKellen, che offre al personaggio una serie di sfumature che lo rendono reale, a dispetto della frammentarietà della storia. Al suo fianco, Brendan Fraser che, nei rarissimi casi in cui gli si concede la possibilità di recitare, dimostra di saperlo fare.
La storia si conclude nel 1957 con la morte di Whale che, sapendo che la salute lo sta tradendo ancora una volta e in modo più serio, dopo il leggero infarto di pochi mesi prima, e consapevole che questa volta per lui non ci sarà ritorno a una vita normale, si suicida annegandosi nella piscina della sua villa.
Gods and Monsters (il titolo viene da una battuta contenuta in Frankenstein) offre la possibilità di conoscere una persona che si è nascosta dietro ai suoi “mostri” ma la cui vita non è stata meno interessante di quella dei personaggi che ha portato sullo schermo. Si tratta di un ritratto affettuoso che non deluderà gli estimatori del regista, o del cinema dell’epoca in generale, anche grazie a una serie di interpretazioni brillanti. Prodotto da Rick Baker, estimatore di Whale e dei suoi film, Gods and Monsters ha vinto un premio Oscar per la migliore sceneggiatura non originale e due candidature per le migliori interpretazioni a Ian McKellen e Lynn Redgrave.
Gods and Monsters (Demoni e Dei, 1998)
Regia, sceneggiatura: Bill Condon; Soggetto: Christopher Bram (dal romanzo “Father of Frankenstein”); Musiche: Carter Burwell; Fotografia: Stephen M. Katz; Montaggio: Virginia Katz; Interpreti principali: Ian McKellen (James Whale), Brendan Fraser (Clayton Boone), Lynn Redgrave (Hanna), Lolita Davidovich (Betty), David Dukes (David Lewis), Kevin J. O’Connor (Harry); Paese: USA; Durata: 105’