American Pimp > The Hughes Brothers

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American Pimp è un documentario che tratta, come dichiara senza mezze parole il titolo, la figura del magnaccia americano.
I gemelli Hughes, al loro primo documentario dopo i successi di Menace II SocietyDead Presidents, danno loro la parola lasciandoli parlare di stile di vita, scelte, motivazioni, guadagni, e hanno l’abilità di lasciare loro totale libertà nell’esprimersi, cosa che permette il passaggio dalla glorificazione iniziale della professione (delle professioni: parlano anche alcune protette) all’aspetto truce dell’attività, con le inevitabili storie di violenza e sfruttamento.
Diviso in capitoli, tra cui Origins of the Pimp, l’esilarante Pimp Style (sulle motivazioni commerciali e sociali dell’abbigliamento chiassoso per cui sono noti), The Turn Out, Pimp-Ho (Whore), intervallati da scene di film Blaxploitation degli anni ’70 in cui la figura professionale è centrale o quantomeno presente come The Mack (1973, di Michael Campus), Dolemite (1975, di D’Urville Martin), Slaughter’s Big Rip-Off (1973, di Gordon Douglas) e il capolavoro del genere Foxy Brown (1974, di Jack Hill), American Pimp è una fiera di monili d’oro, abiti costosi quanto chiassosi e automobili di lusso, insomma di uno stile di vita proposto dai suoi fautori come vincente ma non tarda a mostrare la professione per quella che realmente è: un gioco violento di manipolazione psicologica e fisica.
Le poche prostitute intervistate (5 in totale e quasi nessuna al fianco del protettore), confermano e chi tra loro è propensa a equiparare la figura del suo protettore a quella di un manager con conoscenze finanziarie, presto cede anche all’ammissione della schiavitù fisica e psicologica.
Praticamente tutti i protettori che compaiono nel film sono afro-americani (unica eccezione, il gestore del bordello legale Bunny Ranch, in Nevada), come i registi, che sono figli di un afro-americano e di un’armena.
I fratelli Hughes evitano ogni giudizio morale limitandosi a riprendere le persone, e producono un documentario che giunge alla verità sulla (seconda) professione più antica del mondo lasciando la parola ai protagonisti.
American Pimp
è un ottimo, difficile ma spesso molto divertente, documentario che smonta gli stereotipi più triti sul mondo di cui parla e non trascura di parlare di giochi di potere, differenze tra i sessi e del concetto di sfruttamento nella nostra cultura.

Roberto Rippa

American Pimp (USA, 1999)
Regia: The Hughes Brothers (Albert e Allen Hughes)
Fotografia: Albert Hughes
Montaggio: Doug Pray
Con la partecipazione di: John S. Dickson, Heidi Fleiss (immagini d’archivio), Hugh M. Hefner (immagini d’archivio), Dennis Hof, The Bishop Don Magic Juan, Max Julien, Conan O’Brien (immagini d’archivio), Kenny Redd, Todd Anthony Shaw, Clarence Sims, Andre Taylor
87′



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