Never Too Late > Ido Fluk

Un giovane uomo si taglia i lunghi capelli. È il preludio ad un difficile ritorno a casa dopo anni di assenza, quello di Hertzel a Tel Aviv. Dopo 8 anni trascorsi in Sudamerica, tre con una ragazza australiana, la motivazione ufficiale per il rientro è la mancanza di soldi. Come se la recentissima morte di suo padre fosse in realtà un evento ininfluente sulla sua vita.
Non è così, tanto che Hertzel inizia a muoversi per il Paese, da Tel Aviv fino a Eilat, sul Mar Rosso, per affiggere manifesti pubblicitari di un’agenzia di incontri che si chiama “Never Too Late”. E non è troppo tardi nemmeno per riprendere le tracce della propria vita dopo un’assenza che ha tutto l’aspetto della fuga.
Hertzel però continua a fuggire, e il lavoro che ha scelto glielo permette: sua madre, l’amico di lunga data, la ragazza ex compagna di liceo con cui ha un fugace rapporto. Hertzel non si ferma mai. È ovvio che prima o poi sarà costretto a farlo. Ad aiutarlo, la misteriosa valigia lasciata dal padre nel baule della vecchia Volvo con cui lui gira per il Paese.
Ma suo padre è con lui anche nel corso del viaggio: appare al suo fianco di tanto in tanto, il tempo di chiarire il motivo delle loro incomprensioni. Ma forse è solo un fantasma delle stesse, un modo per continuare a negare l’amore che, malgrado tutto, li legava e la cui semplice, quasi banale, testimonianza è racchiusa proprio in quella valigia.
Ma l’elaborazione del lutto è anche l’occasione per ritrovare i suoi passi e riconciliarsi con la sua stessa vita e, forse, non tutti gli incontri fatti nel corso del viaggio saranno stati fugaci. Qualcuno lo ama, malgrado lui stesso fatichi a provare affetto per sé.

Per il suo primo lungometraggio, Ido Fluk fa ritorno in Israele, esattamente come il suo protagonista, e torna anche al tema del lutto, dell’assenza, già soggetti del cortometraggio Cooking for Richard del 2006. Lo fa attraverso la narrazione da road movie, lasciando che il suo personaggio sveli progressivamente il suo tormento e la sua impossibilità di fermarsi in un luogo senza che i suoi fantasmi vengano a tormentarlo. Immergendosi con una troupe ridottissima nei bellissimi paesaggi (stupendamente fotografati da Itai Marom) israeliani, un Paese percorribile da frontiera a frontiera in pochissime ore, Ido Fluk ritrae un personaggio in sottrazione – niente è superfluo, nulla è mai troppo – usando un tono realista che contribuisce non poco all’empatia da parte dello spettatore.

Never Too Late tratta uno tra i temi principe del cinema aggiungedovi un nuovo, personale, capitolo che, grazie alla sua onestà, profonda sincerità e buona scrittura, rivela lo sguardo di un autore degno di sicuro interesse.

Il protagonista Nony Geffen – che poco dopo girerà il suo primo film da regista, il bellissimo Not in Tel Aviv, ci cui è anche protagonista – si rivela, nelle mani di un altro regista, attore di grande sensibilità e capace di sfumature. Il suo personaggio portatore non troppo sano di malinconia è di raro realismo e il suo contributo alla riuscita del film non tutt’altro che secondario. Molto buone tutte le interpretazioni.

Roberto Rippa

Never Too Late
(Israele, 2011)
Regia, sceneggiatura, produzione: Ido Fluk
Musiche: Asher Goldshmidt
Fotografia: Itai Marom
Montaggio: Assaf Lapid
Produttore: Gal Greenspan
Interpreti principali: Nony Geffen (Hertzel), Keren Berger (Dalia), Ami Weinberg (padre di Hertzel), Ibrahim Adasi (ragazzo), Dina Blay (Nurit), Oriya Malca (Iris), Eli Menashe (Gadi), Eyal Rozales, Ze’ev Shimshoni
94′

INTERVISTA a IDO FLUK in Rapporto Confidenziale
(ITA / ENG)

Ido Fluk è un regista israeliano residente a New York.
Il suo primo lungometraggio, “Never Too Late” (2011), è stato prodotto in modo indipendente grazie ai fondi raccolti attraverso internet. Costato 25’000 dollari, ha vinto i premi Regard D’or, al Fribourg International Film Festival, e Cinemarket Award all’Haifa International Film Festival.
I cortometraggi di Ido Fluk sono stati premiati al Jerusalem Film Festival e hanno ottenuto il Warner Bros. Pictures Film Production Award e il Best Drama award all’Ivy Film Fest di Rhode Island.
Fluk tiene un corso in cinema e televisione presso la New York University’s Tisch School of the Arts.

Filmografia: The Ticket (lungometraggio, 2012, in preproduzione), Never Too Late (lungometraggio, 2011), The Amazing Charleroux (cortometraggio, 2011), Cooking for Richard (cortometraggio, 2006), Welcome to Tel Aviv (cortometraggio, 1999).



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