articolo pubblicato su Rapporto Confidenziale – numero13, marzo 2009 (pag.29).
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“I’m a guy. You give me a two popsicle sticks and a rubber band and I’ll find a way to fuck it like a filthy MacGyver.”
Mi sembra già di leggere le critiche che questo film subirà, se mai riuscirà a trovare un posticino nella sessuofoba distribuzione italiana – o quantomeno un titolo e una traduzione che non ne massacrino la divertita ingenuità: da una parte si spenderanno parole sull’eccesso di volgarità (arrangiatevi), e dall’altra, soprattutto, l’incontrollata deriva sentimentale che caratterizza la seconda parte del film. Ma non vedere tratti profondi di coerenza in questa bizzarra dualità che caratterizza Zack and Miri significa anche fraintendere l’intera opera del regista di Red Bank – che per arrivare a questo risultato ha attraversato anche tentativi sfortunati come Jersey Girl.
Ma se il cinema di Kevin Smith è stato spesso e volentieri attraversato da un romanticismo esasperato oltre che dalla più nota political incorrectness, allora Zack and Miri è davvero un possibile punto d’arrivo – o di svolta – della sua filmografia. Oltre ad essere scritto con una leggiadria, una ricchezza di dialoghi spassosi e un’autoironia che creano un corto circuito irresistibile con la “pesantezza” dei corpi e soprattutto delle parole (il porno del titolo è più parlato che mostrato, come previsto) il film è infatti soprattutto una storia d’amore perfettamente inserita nel canone del romance americano degli ultimi 20 anni – quello degli amici che diventano amanti, quello in cui non conta tanto cosa succeda alla fine ma come succeda.
In ogni caso, a Smith è riuscito un piccolo miracolo: rinnegare parzialmente l’universo ristretto per cui i fan lo seguono dai tempi di Clerks (il cosiddetto View Askewniverse: per capirci, siamo in Pennsylvania e non nel New Jersey), prendere uno degli attori più in voga nella commedia americana odierna e seguire solo apparentemente le orme della commedia di Judd Apatow (full frontal maschile incluso), infarcire il tutto di un linguaggio talmente colorito da far impallidire alcune delle sue opere precedenti, e confezionare ugualmente quella che non solo è una commedia tra le più piacevoli di questi ultimi tempi, ma anche un film del tutto smithiano – mostrando un’elasticità e una personalità che in passato erano forse messe in secondo piano rispetto al senso d’appartenenza e di riconoscibilità, malinconico o sarcastico che fosse.
Eccellente e ricchissimo il cast di contorno: spiccano il duetto tra Brandon Routh e Justin Long, e l’ammirevole abnegazione al ruolo di Jason Mewes e Jeff Anderson. Vedere per credere.
Francesco Chignola
Zack and Miri make a porno
(USA/2008)
Regia, sceneggiatura, montaggio: Kevin Smith; Musiche originali: James L. Venable, Chris Ward; Fotografia: David Klein; Interpreti principali: Elizabeth Banks, Seth Rogen, Jason Mewes, Gerry Bednob, Edward Janda, Jennifer Schwalbach Smith; Durata: 102’.