Guardandoci indietro, tra dieci venti o trent’anni o magari anche solo quindici giorni o cinque minuti tutte le nostre quotidiane prese di posizione ci imbarazzeranno come i pantaloni e le pettinature che portavamo da bambini, quando a vestirci erano, contro ogni ragionevole dubbio, i nostri genitori.
Nei giorni che precedono il Referendum costituzionale del 4 dicembre 2016 siamo letteralmente sommersi da dichiarazioni di voto che tracimano, come fiumi in piena.
Tutto è rappresentazione.
Con: Bello Figo, Don Capucino, The GyynoZz, Povia, Massimo Relcati, Claudia Gerini, Michael Elisei, Flavio Briatore, Andrea Camilleri, Andrea Bocelli, Martina Dell’Ombra, Barak Obama, Paolo Barnard, Forza Nuova e il bambino che da grande vuole fare l’inventore.
«Tutta la vita delle società nelle quali predominano le condizioni moderne di produzione si presenta come un’immensa accumulazione di spettacoli. Tutto ciò che era direttamente vissuto si è allontanato in una rappresentazione.»
Guy Debord, La Société du Spectacle, 1967
Andrea Camilleri: “Sono diventato cieco, ma andrò a votare No” #Referendum #referendumcostituzionale #Referendum4dicembre #IoVotoNO pic.twitter.com/N2BgAzBbd6
— MicroMega (@_MicroMega_) 21 novembre 2016
Andrea #Bocelli voterà Sì, serenamente e ragionevolmente, al #referendumcostituzionale #ioVotoSi #bastaunsi pic.twitter.com/8YlC1qdUlz
— Basta un Sì (@bastaunsi) 20 novembre 2016