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Hardcore01

articolo pubblicato su Rapporto Confidenziale numero22 (febbraio 2010), pagg. 24-25

HARDCORE

UN MONDO NASCOSTO

Hardcore è uno dei miei film preferiti. La sua presenza nel mio blog è subordinata a due ragioni: la prima è perché si tratta di un film sinistro e contorto, un viaggio negli antri più degradati dell’essere umano, l’altra è dovuta al fatto che fa riferimento ad un film snuff, nel quale una donna viene uccisa senza alcuna pietà.
La storia è delle più interessanti. Un ricco commerciante di mobili dello Utah vive in un ambiente freddo, austero e profondamente religioso, nella fattispecie calvinista. La sua famiglia vive in un clima confortevole, ma assai severo, pieno di paure e regole. Succede che la figlia ribelle del venditore di mobili fugge, presumibilmente in California, con l’intenzione di godersi la vita. A questo punto Jack decide di assumere un investigatore privato (Peter Boyle) per rintracciarla e per farsi mettere, suo malgrado, di fronte ad una terribile verità. Jake visionerà un film porno dove due tizi si scopano sua figlia.
Immaginate solo per un momento di scoprire una simile verità. Un tipo moralista, severo e religioso che scopre in una sudicia sala cinematografica che sua figlia fotte in un film porno con due poco di buono che alla fine le vengono in faccia. Beh, vedere un attore come George C. Scott in questa scena non fa altro che dimostrare ancora una volta il gran livello della recitazione di questa leggenda, che realizza una sequenza davvero memorabile. Come soffre l’uomo, che gran dolore prova, vedendo sua figlia assumere un aspetto così degradato in uno squallido film porno.
Jake, per ritrovarla, entrerà nel suo mondo: bordelli, sexy shop, quartieri cinesi, peep-show, l’industria del porno, ecc… La sua ricerca della verità, e di sua figlia, si tramuterà in una discesa agli inferi in un mondo spietato, senza morale, che si muove nell’ombra, solo ed esclusivamente per il denaro. Jake si fingerà un ricco produttore interessato a realizzare un film porno ed incontrerà un inaspettato aiuto da parte di una giovane prostituta, che dimostrerà di possedere molta più morale ed integrità di quanta ne possieda lui stesso. Durante questa ricerca a Jake succederà di assistere alle riprese di uno snuff movie, in cui una donna verrà brutalmente uccisa…
Il film è intelligente. Più che collocarsi fra un atteggiamento moralistico ed il divertimento gratuito, costruisce un resoconto cronologico in cui è lo spettatore stesso a scoprire e decidere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
Le fredde zone rurali sono il contrappunto alla città, che a sua volta la notte si trasforma, con luci al neon dai colori vivaci che eccitano gli occhi ed i sensi, una grande vetrina sessuale nella quale gli uomini danno sfogo ai propri istinti più bassi in molteplici maniere: con prostitute, guardando pellicole o riviste pornografiche, assistendo a spettacoli dal vivo, e così via.
La fotografia del film, di Michael Chapman, è eccezionale, ricca e piena di sfumature e contrasti. Chapman ha lavorato in film come Ghostbusters II, Il fuggitivo e Ragazzi perduti (The Lost Boys di Joel Schumacher, 1987). Ma ha anche reso lucente (dettaglio assai importante) il mitico Taxi Driver del 1976, una pellicola che condivide con Hardcore, girata tre anni dopo, stile, intenzioni ed aspetto.
Non è dunque irragionevole affermare che il film di Martin Scorsese abbia influenzato la pellicola di Paul Schrader [che del resto, per il capolavoro di Martin Scorsese scrisse lo script, ndr].
La sceneggiatura ha un ritmo sempre coinvolgente, pur se assai differente dall’idea originale che ha subito diverse trasformazioni. Nella prima stesura il personaggio di Jake avrebbe dovuto trovare la moglie scomparsa, non la figlia. Un’altra modifica sostanziale è presente nel finale. Nella sceneggiatura originale Jake nella sua oscura ricerca scoprirà che la figlia è morta in un incidente automobilistico, così l’uomo, sconfitto e a testa bassa, tornerà nello Utah provato dal tragico epilogo della sua ricerca.
La sceneggiatura, scritta dallo stesso Schrader, si basa su due punti fondamentali. Da un lato la vita religiosa ed austera del protagonista del film, che condivide con l’esperienza autobiografica del regista-sceneggiatore la medesima provenienza da un ambiente religioso ed austero. Jake, il protagonista, altri non è che il riflesso del padre di Paul Schrader che, dopo la visone del film, rimase profondamente offeso per gli evidenti richiami al proprio modo di essere e pensare. L’altro punto attorno al quale Shrader ha costruito la propria storia è il mondo del porno, che proprio alla fine degli anni settanta stava imboccando la strada del successo del decennio successivo, con attrici come Ginger Lynn, Barbara Dare, Tracy Lords, Tracy Adams, Kascha e molte altre ancora. Pertanto, come lo definì lo stesso Paul Schrader, Hardocore è un film congiunturale, una pellicola che ha voluto mostrare al grande pubblico il nuovo mondo del cinema porno, a quell’epoca in rapida ascesa nei costumi della società.
George C. Scott compie un lavoro di gran livello nella recitazione che, congiuntamente e parimenti alla forza del film, al ritmo, alla qualità visiva ed alla sua scrittura, fanno di questa pellicola un lavoro semplicemente eccellente, adulto ed intelligente.
Quel che non viene detto, è che tutto questo è reale ed accade di frequente negli Stati Uniti. La California è nella mente di molti una specie di paradiso idealizzato dove tutto è luce, bel tempo, felicità, spiagge e corpi abbronzati, stelle del cinema, glamour e Hollywood. Ed è proprio per questi motivi che molte ragazze nate in zone remote fuggono dalle loro case, da sole, con amici o con i fidanzati, emigrando in California in cerca di una vita migliore.
Ma la realtà è dura. Come molti altri luoghi, per vivere bene devi lavorare molto, guadagnare denaro ed aver una testa. Capita questo in California, perché si tratta di uno degli stati più costosi degli Stati Uniti. Affittare un piccolo appartamento, può facilmente venire a costare 1000 dollari, il doppio che in altri stati. In California tutto è costoso: l’affitto, il cibo, la vita giorno per giorno… E tutti sanno che quando tutto è costoso ed il denaro scarseggia, ogni cosa diviene dura, difficile e complicata. È uno contro con la realtà.
Per queste ragioni è assai frequente che molte ragazze alla ricerca di una vita migliore, più spensierata e libera, finiscano per fare le attrici di film porno, o esercitino la prostituzione o lavorino nei night-club. Questa è una realtà che è accaduta e sta accadendo innumerevoli volte (basta leggere le biografie della gran parte delle attrici porno per rendersi conto che questo è un denominatore comune per molte di loro). Il film mette in scena magistralmente proprio questa realtà, questo mondo.
Una grande pellicola che raccomando. La scena snuff è realmente inquietante.

James Wallenstein
(traduzione di Alessio Galbiati)

Hardcore
regia: Paul Schrader; sceneggiatura: Paul Schrader; fotografia: Michael Chapman; montaggio: Tom Rolf; musiche originali: Jack Nitzsche; art direction: Edwin O’Donovan; scenografo: Bruce Weintraub; trucco: Del Acevedo; acconciature: Vivian McAteer; casting: Vic Ramos; produttore: Buzz Feitshans; produttore esecutivo: John Milius; interpreti: George C. Scott, Peter Boyle, Season Hubley, Dick Sargent, Leonard Gaines, Dave Nichols, Gary Graham, Larry Block, Marc Alaimo, Leslie Ackerman, Charlotte McGinnis, Ilah Davis, Paul Marin, Will Walker, Hal Williams; case di produzione: A-Team, Columbia Pictures Corporation; paese: USA; anno: 1979; durata: 109’.



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