Dopo essersi fatti notare nel 1994 con il film demenziale “Scemo & + scemo”, Peter e Bobby Farrelly tornano dietro la macchina da presa l’anno successivo per dare alla luce “Kingpin”, film sottotono rispetto agli inizia folgoranti della coppia (che, ammettiamolo, si è un po’ persa per strada), ma che si rivela essere più personale del precedente. Roy Munson ha davanti a sé una sfolgorante carriera nel mondo del bowling. Peccato che dopo aver sconfitto il temutissimo McCracken, Roy perde per un incidente la mano. Lo ritroviamo diciassette anni dopo, alcolizzato, stempiato e con una mano di plastica. L’occasione di un riscatto si presenta quando nota per puro caso Ishmael, amish fino al midollo ma grandissimo giocatore di bowling. La loro missione è vincere i campionati e sconfiggere, ancora una volta, McCracken.
“Kingpin” non è un film perfetto, tanto vale dirlo sin dall’inizio. Non sempre ci si diverte, non sempre le gag funzionano e non sempre il ritmo del racconto è buono. Colpa forse di una sceneggiatura non all’altezza, che si ritrova incapace nel gestire la comicità eccessiva dei personaggie a costruire la storia in modo convincente. Non mi riferisco solamente ai numerosi buchi nella sceneggiatura, ma soprattutto al finale che non convince fino in fondo. “Kingpin” si salva in corner grazie alle buone prove di Woody Harrelson e soprattutto alla performance debordante di un Bill Murray che ruba la scena a chiunque. Chiamato nuovamente a portare sullo schermo un personaggio cinico ed eccessivo, Murray fa centro un’altra volta: il suo McCracken regala i momenti più spettacolari della pellicola, come lo spot televisivo che lo vede protagonista o tutta la lunga sequenza finale del campionato dove l’attore esplode letteralmente in balletti e sbeffeggiamenti, dimostrando anche le sue capacità nel gioco (difatti i tre strike finali sono stati realmente realizzati da lui uno di seguito all’altro).
I Farrelly dal canto loro trovano terreno fertile negli eccessi della storia, dimostrandosi buoni narratori di storie al limite, pur trovando difficoltà nel padroneggiare uno stile ben preciso, tant’è che spesso si ha la sensazione che il film non sappia che direzione prendere.
Ed è proprio questa sensazione che fa scendere di qualche punto “Kingpin”.
Kingpin
USA, 1996 – 113′
Regia: Bobby Farrelly, Peter Farrelly
Sceneggiatura: Barry Fanaro, Mort Nathan
Cast: Woody Harrelson, Randy Quaid, Bill Murray