Róisín Murphy… Róisín Murphy… Se il nostro fosse il migliore dei mondi possibili Róisín Murphy sarebbe popolare almeno quanto la signora Ciccone – tralasciamo l’irritante Lady Germanotta. Róisín Murphy dovrebbe essere venerata come la vera regina del pop(ular) musicale: sempre raffinata nelle scelte, coraggiosa nell’intraprendere strade sorprendenti, portatrice sana di quella rara capacità di spiazzare (ma per davvero) a ogni nuova creazione. La sua carriera è una continua mutazione, differente solo in superficie o al primo ascolto perché, quando l’orecchio oltrepassa lo shock iniziale, ritrova immediatamente quel garbo e quel gusto, quel mood inconfondibile dell’artista irlandese.
Nel giugno dello scorso anno, a un solo mese dalla pubblicazione del suo terzo album studio da solista, Hairless Toys, la Signora Murphy ha realizzato un delizioso videoclip per il quale, oltre alla regia, ha curato anche i costumi – come sempre.
Il video in questione è una specie di prequel niente meno che di Persona di Ingmar Bergman. Film del ’66, capolavoro assoluto della storia del cinema e uno dei più enormi macigni mai pensati per il grande schermo… Ma questa è l’opinione personalissima di uno spettatore che ha sempre trovato straziante, al limite del sopportabile il dramma bergmaniano dell’afasica attrice Vogler.
Róisín Murphy si immagina la quotidianità prima del burnout di un’elegantissima casalinga alle prese con il logoramento da ménage familiare. Musica e immagini condividono la medesima carica mesmerica riuscendo contemporaneamente ad affascinare e inquietare.
Evil Eyes è il secondo dei quattro videoclip tratti dall’album Hairless Toys. Accomunati tra loro da un forte citazionismo cinematografico che spazia da Fassbinder a Bergman e tutti sono diretti, con grande abilità, dalla sublime Róisín Murphy.