testo scritto in occasione di Corto Dorico 2018.
Realismo magico italiano
Il “realismo magico”, al cinema, è in essenza da concepirsi come una forma di realismo che contenga elementi surreali. Ma, dato che il più delle volte è la realtà stessa a manifestarsi come surreale, pare inevitabile concordare con il principe Saurau del bernhardiano Perturbamento, per il quale, “Il mondo è surrealistico da cima a fondo”. Potenzialmente, dunque, ogni testo filmico che metta in scena un’ipotesi di realtà non può che trascenderla; anche solamente descrivendola, ogni “realtà” cinematografica rientra per sua stessa natura nel concetto di “realismo magico”. Più che la magia, il vero mistero è null’altro che la realtà. Il “realismo magico”, al cinema, è un ambito di ricerca filmografico dai confini sterminati ed i due film proposti a Corto Dorico 2018 rappresentano, oltre che enormi capolavori della storia del cinema italiano, due possibili polarità d’un surgenere straordinariamente interessante. Se “Miracolo a Milano” (1951), diretto da Vittorio De Sica e sceneggiato con quel genio di Cesare Zavattini, rappresenta il tentativo di muovere il nostro cinema realista nei territori fantastici della surrealtà, “Io la conoscevo bene” (1965) – diretto da Antonio Pietrangeli e sceneggiato dallo stesso con Ruggero Maccari ed Ettore Scola – gioca nel raccontare, come fosse un sogno dai confini sbiaditi, la surreale esistenza d’una giovane donna – interpretata dalla straordinaria Stefania Sandrelli. Due capolavori che ci raccontano, rispettivamente: lo straordinario nell’ordinario e l’ordinario nello straordinario. Forse il cinema è sempre e solo questo: un sogno a occhi aperti, una magia.
Alessio Galbiati
sabato 1 dicembre 2018, ore 16 / Nuovo Cinema Azzurro (Ancona)
Miracolo a Milano
regia di Vittorio De Sica
b/n — 100 minuti — Italia 1951
copia 35mmdomenica 2 dicembre 2018, ore 16 / Nuovo Cinema Azzurro (Ancona)
Io la conoscevo bene
regia di Antonio Pietrangeli
b/n — 115 minuti — Italia 1965
copia 35mm