Il meglio del 2012 – Luigi Abiusi

«Amo molto parlare di niente. È l’unico argomento di cui so tutto»
– Oscar Wilde –

 

Anche quest’anno vogliamo giocare con i film e con il calendario.
Abbiamo chiesto a amici e collaboratori, professionisti del settore e cinefili, un elenco dei 5 migliori film usciti, o visti per la prima volta, durante l’anno solare 2012.
Concluderemo a gennaio inoltrato, stilando una classifica del meglio del meglio e un elenco delle segnalazioni… come fatto lo scorso anno.

 

 

Luigi Abiusi

Direttore di UZAK – trimestrale online di cultura cinematografica

 
I 5 in ordine sparso

Io e te
di Bernardo Bertolucci
(Italia/2012)

Il cinema in una stanza. Evasione e ascendenza della stanza-sequenza.

La leggenda di Kaspar Hauser
di Davide Manuli
(Italia/2012)

La gaia scienza. Innocenza e gioia del ballo-sequenza.

Low Tide
di Roberto Minervini
(USA-Italia-Belgio/2012)

Cinema in bassa marea. Stupore dell’evento-sequenza.

Holy Motors
di Leos Carax
(Francia-Germania/2012)

Rizoma. Dis-incarnazioni in-finite nel cinema-immanenza.

     
   

Womb
di Benedek Fliegauf
(Germania-Ungheria-Francia/2010)

Campi lunghi (spiagge) a chiusura stagna. Sull’identità dell’immagine.

 

 

Altre cose splendide viste nel 2012, in ordine sparso.

 

Hors Satan
di Bruno Dumont
(Francia/2011)

Variazione sul tema del sesso, e del Redentore.

 

De rouille et d’os
Titolo internazionale: Rust and Bone
Titolo italiano: Un sapore di ruggine e ossa
di Jacques Audiard
(Francia-Belgio/2012)

Lacerazione e ricomposizione dell’immagine. De battre le coeur s’est pas arrêté.

 

Spring Breakers
di Harmony Korine
(USA/2012)

Lo scintillio (mortuale) di un cinema-accessorio-fucsia. Pop americano.

 

Magic Mike
di Steven Soderbergh
(USA/2012)

Variazione sul tema della luce, con inno al domestico.

 

To the Wonder
di Terrence Malick
(USA/2012)

Poesia. Sermone magniloquente.

 

Sennen no yuraku
Titolo internazionale: The Millennial Rapture
di Koji Wakamatsu
(Giappone/2012)

L’epopea dell’eros. La nascita della tragedia.

 

Moonrise Kingdom
di Wes Anderson
(USA/2012)

Favolizzazione del mondo. Erranza di personaggi in cerca d’attori.

 

Après mai
Titolo internazionale: Qualcosa nell’aria
di Olivier Assayas
(Francia/2012)

Cronaca sensibile degli amori: persone, arte, musica: cinema.

 

 

Dei titoli selezionati da Luigi Abiusi tra il meglio del 2012, su RC puoi trovare:
"Holy Motors" di Leos Carax – recensione a cura di Olivier Père
"Holy Motors" di Leos Carax – recensione a cura di Michele Salvezza
"Magic Mike" di Steven Soderbergh – recensione a cura di Roberto Rippa

 

 

cover image: Io e te di Bernardo Bertolucci

 



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