La grande furbizia. “Loro 2” di Paolo Sorrentino

Prima che il “sapere” enciclopedico finisse nella “rete” del dilettantismo, l’informazione – succinta, esaustiva – si cercava sulle “Garzantine”. Si “cercava” e si “cerca”: se si voglia sfuggire agli avvisi wikipediani del tipo “Voce dalle fonti insufficienti”. È dunque abbastanza doloroso aprire l’Enciclopedia Garzanti in due volumi del 1962, che teniamo nella nostra biblioteca accanto all’Universale Garzanti del 2006 (un solo volume), per scoprire che dopo Hector Berlioz (fra i massimi compositori occidentali) seguivano il pedagogista Maximilian Berlitz, il fiume Bermejo, le isole Bermude (poi cambiate in “Bermuda”) e quindi Berna: con una suggestiva fotografia in bianco e nero del palazzo del Parlamento visto dal ponte. Già. Perché nell’Universale del 2006 le 13 righe dedicate a Berlioz sono ampiamente superate dalle 26 dedicate a Berlusconi. E la fotografia di Berna soppiantata da una micro-mappa molto triste in cui non si capisce niente. Questo piccolo episodio particolare parla dell’Universale. Così, se un film può principiare con una soleggiata inquadratura d’una Euridice Axen-Tamara dedita all’epilazione delle parti intime (sic) a bordo piscina, potrà finire con una “deposizione” della statua di Cristo dalle macerie dell’Aquila, e carrellata conclusiva – onde smuovere il pathos come le prugne secche smuovono i prodotti catabolici intestinali – sui Vigili del Fuoco italiani, fra i detriti del terremoto. Trovata da retorica tardo-cattolica che, nel non dir nulla, vorrebbe “dir tutto”. Proprio come Peppino, che in Totò, Peppino e la… malafemmina, ha sempre “detto tutto”. E il riferimento a Mastrocinque non è casuale: durante la lite coniugale (una scena che vorrebbe essere tesa: ma qualcuno [senza andare a Bergman] rammenta quanto realizzò analogamente Augusto Tretti in Alcool?) Elena Sofia Ricci-Veronica Lario grida a Servillo-Berlusconi che “lui e i suoi amici sembrano usciti da un film di Totò e Peppino con i soldi nascosti nel materasso”. Il paragone (quasi una blasfemia) con la coppia dei due immensi attori è forse il fondo del pozzo toccato da Sorrentino; tralasciando: temperamatite “scherzosamente” sodomiti, “aliti di mio nonno”, ennesimi tiramisù coperti di stagnola di Scamarcio-Morra, imbarazzanti telefonate di Servillo-Berlusconi onde vendere case inesistenti (con quell’accento brianzolo che sembra preso in prestito dalla parlata della linea ferroviaria Portogruaro-Caorle), patetiche rimpatriate con Ugo Pagliai-Mike Bongiorno (ridotto a un senescente rimbambito) e molti frammenti di disperazione da tasca solo abbozzati qua e là, con scalcinati aneliti metafisici del tipo: “Sei tu Dio?” (Servillo-Berlusconi a Dario Cantarelli nel ruolo di Paolo Spagnolo). Accostare Berlusconi a Totò – figura nazionale – alimenta ancor più il mito del cialtrone in fondo furbescamente simpatico. Ed è questo il risultato dell’operazione sorrentiniana: Loro (1 e 2) non è che un’agiografia adagiata in una decadente melassa di melanconia (che paga sempre), la quale fruga nel trogolo del furbo inganno; con le stesse armi di Berlusconi, giacché Pecuaniae obediunt omnia, leggiamo nell’Ecclesiaste. In sala la gente sghignazzava: per le battute di Servillo-Berlusconi, riproposte con studiato ritmo; non certo per disperazione. Non sappiamo se verrà più ristampata – la Garzantina –, anche se l’ultimo aggiornamento risulta uscito nel 2016; ma quel che possiamo vagheggiare è che – in un futuro lontano – quelle 13 righe dedicate a Berlioz possano divenire 26. E che le 26 righe dedicate a Berlusconi si riducano – come per tutti i politici italiani citati in ogni enciclopedia del passato – a quelle due-tre righe in cui si leggano: data di nascita, numero di governi presieduti, data di morte. •

Dario Agazzi

 

 

Vedi anche:
Una (bestiale) putrefazione. “Loro 1” di Paolo Sorrentino
Dario Agazzi, 1.5.2018
“Se non puoi sconfiggere la realtà è meglio diventarne complice”. Considerazioni attorno a “Loro 1” di Paolo Sorrentino
Alessio Galbiati, 26.4.2018
Tutto documentato, tutto arbitrario. “Loro 1” di Paolo Sorrentino
Nicola Cargnoni, 26.4.2018

 

 

LORO 2

Regia, soggetto: Paolo Sorrentino • Sceneggiatura: Paolo Sorrentino, Umberto Contarello • Fotografia: Luca Bigazzi • Montaggio: Cristiano Trovaglioli • Musiche originali: Lele Marchitelli • Casting: Annamaria Sambucco • Production Design: Stefania Cella • Art Direction: Cristina Vittoria Marazzi • Set Decoration: Giulia Busnengo • Costumi: Carlo Poggioli • Colorist: Andrea Orsini • Produttori: Carlotta Calori, Francesca Cima, Nicola Giuliano, Viola Prestieri • Coproduttori: Ardavan Safaee, Muriel Sauzay, Jérôme Seydoux • Interpreti principali: Toni Servillo (Silvio Berlusconi), Elena Sofia Ricci (Veronica Lario), Riccardo Scamarcio (Sergio Morra), Kasia Smutniak (Kira), Euridice Axén (Tamara), Fabrizio Bentivoglio (Santino Recchia), Roberto De Francesco (Fabrizio Sala), Dario Cantarelli (Paolo Spagnolo), Anna Bonaiuto (Cupa Caiafa), Giovanni Esposito (Mariano Apicella), Ugo Pagliai (Mike Bongiorno), Ricky Memphis (Riccardo Pasta), Duccio Camerini (Rocco Barbaro), Yann Gael (Michel Martinez), Alice Pagani (Stella) • Produzione: Indigo Film • Coproduzione: Pathé, France 2 Cinéma • Con la partecipazione di: OCS, France Télévisions • Con il supporto di: Ministero dei Beni e delle Attivita Culturali e del Turismo (MiBACT), Regione Lazio, Fondazione Sardegna Film Commission • Distribuzione italiana: Universal Pictures • Rapporto: 2.35:1 • Camera: RED Weapon 8K S35 • Laboratorio: Grande Mela • Negativo: Redcode RAW • Formato di proiezione: DCP • Paese: Italia, Francia • Anno: 2018 • Durata: 104′



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