Nonostante le difficoltà di quest’annus horribilis, la XIX edizione del Festival dei 1000 Occhi è avvenuta con almeno una proiezione eccezionale: Altre epifanie (1985) del friulano Ellis Donda, da Joyce, seguito dal suo primo lavoro filmico Engel und Puppe (1974), già proiettato lo scorso anno. Merito di Stefano Miraglia – amorevole studioso di Donda – e di Cecilia Ermini, che da anni si dedica con abnegazione al festival. Altre epifanie è un film che potrebbe, da solo, deviare prismaticamente la luce sulla storia dello sciancato cinema italiano degli anni Ottanta. Guidato da una concezione musicale unica, per geniale lucidità di pensiero critico, Donda realizza un’opera che espone e supera il film-saggio, innescando meccanismi di plot sconcertanti e appassionanti. Dove le parole di Joyce (pronunziate da una Luciana Sacchetti di bellezza e talento intellettuale rari) legano le immagini ai vissuti d’ogni spettatore dotato di cuore e pensiero. Qualità introvabili. Forse estinte, a giudicare da un volgo sempre più involgarito. Entrare (e far entrare) nell’opera di Joyce attraverso il cinema sembrerebbe impossibile (almeno per il ceto medio registico), ma Altre epifanie ha compiuto letteralmente il miracolo. L’androginia della Sacchetti allorché il discorso si faccia metafilmico (e straziante nel descriversi-descriverci) si tramuta in sensualità laddove il plot richieda il trasporto del sé nell’opera. Engel und Puppe, struggente discorso mitteleuropeo dalle sottigliezze allusive, unisce Rilke alle architetture viennesi e al pizzo (straussiano) come forma dell’impazzire d’una commessa – anche attraverso la musica sublime della Kammersymphonie di Schönberg. Prospettive passate per un futuro di cinema e musica: uniti in un abbraccio klimtiano.
Dario Agazzi
vedi anche:
Ellis Donda, un’intervista
Stefano Miraglia. Un’intervista
Il XVIII Mille Occhi
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Si sono d’accordo che CINEMA Y MUSICA devono viaggiare sulla stessa linea. Dovrebbe avere più merito la MUSICA visto che è nata prima. Comunque entrambi si aiutano come dei veri AMICI.